“Se non mi votate tuo figlio perderà il lavoro”, Consigliere comunale nei guai

L’esponente politico era candidato Sindaco a Roccella Valdemone, ma fu sconfitto

Il giorno precedente a quello delle elezioni, l’indagato, in qualità di candidato Sindaco di Roccella Valdemone, avrebbe minacciato i due elettori, padre e figlio, riferendo che se non avessero votato in suo favore avrebbe fatto perdere il lavoro a quest’ultimo, impiegato quale operaio di una ditta, operante nel Comune, nei servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani. I due elettori, tra l’altro, avrebbero dovuto esprimere la loro preferenza secondo modalità concordate, in modo che il voto espresso fosse “riconoscibile”.

I Carabinieri, appresa la notizia delle pressioni illecite esercitate sulle vittime, hanno avviato immediatamente le indagini, riscontrando le informazioni acquisite. Nell’ambito degli approfondimenti investigativi, è emerso che l’indagato, sconfitto alle consultazioni elettorali quale candidato Sindaco ma venendo eletto comunque come Consigliere di minoranza, avrebbe cercato di portare a compimento la minaccia prospettata alle vittime prima delle elezioni. Il Consigliere comunale, infatti, in sede consiliare, propose di valutare l’opportunità di far cessare i servizi aggiuntivi connessi al servizio di igiene urbana, dai quali dipendeva appunto l’impiego lavorativo dell’elettore vittima di minaccia.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, ritenuta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie, attesa la carica di consigliere rivestita dall’indagato, ha disposto per lui l’applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nel Comune dove svolge la carica pubblica.

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