Ghiaccio contaminato per bevande servito in bar e ristoranti, i cubetti possono contenere germi

I cubetti di ghiaccio serviti negli esercizi pubblici possono nascondere delle brutte sorprese. A evidenziarlo una ricerca della Divisione della salute pubblica svizzera, pubblicata lunedì 28 marzo, che esaminando la qualità microbiologica del ghiaccio aggiunto a bevande o altre derrate alimentari, consiglia di evitarlo. Sì, perché, si legge nello studio, «la qualità del ghiaccio aggiunto a derrate alimentari o bevande, principalmente in esercizi pubblici, non è soddisfacente». Per «spesso non soddisfacente», il Laboratorio svizzero intende «uno su tre». Come viene specificato nel documento, l’acqua potabile proveniente dalle aziende pubbliche che controllano gli acquedotti è di ottima qualità.

L’origine di questi problemi di igiene è da cercare nella cattiva manutenzione delle macchine per il ghiaccio. Le mancanze più importanti riscontrate in sede ispettiva sono state infatti «l’assenza di un piano di pulizia regolare e/o di un contratto di manutenzione per le macchine del ghiaccio, ad esempio nessuna sostituzione dei tubi che se usurati possono essere facilmente contaminati». L’inchiesta condotta dagli Ispettori svizzeri delle derrate alimentari, ha controllato 37 esercizi prelevando  campioni dalle macchine del ghiaccio presenti principalmente in bar, osterie, ristoranti o di una sagra. Come si apprende dal bollettino, «tredici campioni (33%) sono risultati non conformi per il superamento di uno o più valori di tolleranza.

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