Controlli nei cantieri edili del messinese, 30 denunce, 13 attività sospese e 700.000 euro di multe

Una nota positiva: tra i 194 lavoratori controllati, solo tre sono risultati non regolarmente assunti

Proseguono i controlli del Comando Provinciale Carabinieri di Messina e dell’Ispettorato Provinciale del Lavoro della provincia peloritana, nei cantieri edili.

Nel corso dell’anno, i Carabinieri di Messina e i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno condotto ispezioni in 43 imprese edili attive in cantieri presenti nelle diverse località della provincia. Effettuate verifiche su 194 posizioni lavorative. All’esito delle attività svolte, sono state rilevate irregolarità in 24 ditte, delle quali 13 sono state sottoposte alla sospensione temporanea delle attività per la presenza di gravi violazioni in materia di sicurezza del lavoro.

Le irregolarità hanno riguardato, principalmente, la mancata adozione di misure tecniche e organizzative volte a evitare pericoli di caduta da impalcature e ponteggi. I cosiddetti pericoli da “lavoro in quota”, come, ad esempio, la mancata installazione di protezioni verso il vuoto. Gli altri illeciti rilevati sono stati quelli connessi con ulteriori rischi dei lavoratori, come la mancata fornitura di dispositivi di protezione individuale e l’inosservanza degli obblighi relativi alla formazione dei dipendenti.

A seguito delle criticità e delle omissioni rilevate a carico dei datori di lavoro e dei vari responsabili della sicurezza dei lavoratori, sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria complessivamente 30 persone e comminate sanzioni e ammende per l’ammontare complessivo di oltre € 700.000.

Come già constatato nell’analisi dei risultati del primo semestre di controlli, a fronte delle riferite irregolarità riscontrate sotto il profilo della sicurezza nei cantieri, è emerso, d’altro canto, un dato confortante relativo agli aspetti di natura previdenziale e contributiva: infatti, tra i ben 194 lavoratori controllati, solo tre sono risultati non regolarmente assunti, cioè in “nero”. Questo dato può essere interpretato come un segno di un’attenzione alla regolarizzazione degli operai delle ditte controllate, soprattutto se impegnate nei cantieri pubblici.

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