Era tutto pronto per la pubblicazione del bando, ma l’amministrazione Accorinti ha voluto fare un ennesimo coup de theatre chiedendo di attendere altri due mesi per potere discutere il bando internazionale con associazioni ed i “grillini dello stretto”. Il presedente De Simone è andato su tutte le furie e non accetta che un ente coinvolto in una operazione di un’area che non ha alcuna titolarità e responsabilità economica ed amministrativa “detti legge”.
Dopo l’incidente diplomatico con il Rettore dell’Università di Messina, per le aree della zona Falcata, la storia si ripete nell’area dell’ex Fiera. L’Autorità Portuale, non intende perdere ulteriore tempo. Per sei mesi si è lavorato alla stesura di questo bando internazionale e non si può ricominciare tutto daccapo. Arrivano le prime reazioni politiche, la prima dell’onorevole Garofalo che non usa mezzi termini: “il tempo delle consultazioni è finito. Chi poteva dire la sua non lo ha fatto per tempo, appunto. De Simone vada avanti”.
Il deputato di Area Popolare non ammette che ci si impantani in “pastoie burocratiche”, soprattutto se provengono da chi non ha alcuna titolarità: “Sul bando internazionale il Comune è stato posto nelle condizioni di intervenire – nonostante l’Autorità portuale sia l’unica titolare delle aree e l’unico finanziatore del bando per la riqualificazione delle stesse – perché trattandosi di spazi importanti per la città, per “correttezza istituzionale” si è deciso di coinvolgerlo -prosegue Garofalo-. I mesi del confronto e del dibattito però sono finiti. Il termine ultimo è scaduto.
Non è la prima volta che questo avviene. Non è la prima volta che chi amministra blocca iter che sembrano ad un passo dalla svolta finale come ad esempio avvenne nel caso della soppressione dell’ente porto.
Questa dilazione non possiamo permettercela -conclude il deputato-. Bene fa il presidente De Simone ad andare avanti perché, come ha sottolineato, è lui ad avere oltre alla titolarità delle aree anche la responsabilità economica ed amministrativa delle stesse. Vada avanti dunque, e lo faccia in fretta per il bene della città”.
