Venditore ambulante di frutta abbandona centinaia di pneumatici nell’alveo di un torrente

Durante il sequestro del mezzo si sono registrati attimi di tensione ed è intervenuta anche la Polizia

Di giorno vendeva frutta nella zona sud della città e di notte abbandonava rifiuti: è quanto accertato dal reparto Ambientale del Corpo della Polizia municipale di Messina. Qualche giorno fa un’amara sorpresa per i residenti della zona che si sono risvegliati con una montagna di pneumatici abbandonati (226) nell’alveo del torrente di Zafferia in appena dieci minuti.
Questo il tempo impiegato dal venditore ambulante per scaricare gli pneumatici dallo stesso mezzo che poco più tardi ha utilizzato per caricare la frutta al mercato ortofrutticolo da vendere ai cittadini ignari e spesso clienti abituali.
È accaduto intorno alle 3.50, e la vicenda è stata ricostruita attraverso il lavoro d’indagine degli uomini del Corpo della Polizia Ambientale, coordinato dagli ispettori Cosimo Peditto e Giacomo Visalli. Sono state scandagliate le immagini degli impianti di videosorveglianza della zona, ed è stato ricostruito il tragitto percorso dal soggetto con il suo furgone. Il mezzo era carico all’inverosimile, tanto da essere ben visibile e riconoscibile alle telecamere sia comunali che private.

Identificato il responsabile dell’abbandono, gli agenti hanno proceduto alla denuncia all’Autorità Giudiziaria e al sequestro del veicolo. Al momento dell’intervento si sono registrati attimi di tensione ed una pattuglia della Polizia di Stato è intervenuta in supporto. L’uomo è andato in escandescenza al momento del sequestro della frutta che aveva in vendita sull’autocarro, minacciando con un bastone gli operatori.
L’area, oggetto di abbandono, è stata posta sotto sequestro e sarà bonificata, con addebito delle spese al responsabile, appena la Procura darà il via libera. L’Assessore alle Politiche Ambientali Francesco Caminiti si è complimentato per l’attività svolta ed i risultati conseguiti. Il Comandante del Corpo Stefano Blasco e il Commissario Giovanni Giardina ricordano quanto sia grave un gesto simile che a pochi metri dal mare rischia di inquinare lo Stretto di Messina, modificando irrimediabilmente l’ecosistema dello stesso.

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