Terreni svenduti a Portorosa, Zafarana: “L’assessore Croce faccia il suo dovere”

“Evidentemente il nervo è abbastanza scoperto, se l’assessore ha ritenuto necessario rispondere con tanta veemenza ad un semplice atto parlamentare”. Così la deputata del M5S all’Ars, Valentina Zafarana, commenta le dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale all’Ambiente, Maurizio Croce, in merito ai terreni svenduti a Furnari.

“Se ogni assessorato rispondesse con questa solerzia a tutti i nostri atti ispettivi – spiega Zafarana – questa regione sarebbe la Svizzera. Purtroppo, leggo nelle parole dell’assessore pubblicate sulla Gazzetta del Sud di domenica scorsa solo attacchi gratuiti alla mia persona, riferiti a una presunta ricerca di ‘ribalta mediatica’, a una demagogica caccia alle streghe e ad ‘anatemi’ che avrei rivolto nei confronti di chissà chi, mentre non v’è uno straccio di risposta alle richieste del mio atto parlamentare – magari per iscritto secondo i canali istituzionali – e si bolla la questione come un ‘inesistente caso’ “.

La deputata pone una serie di quesiti: “E’ inesistente la mancata evidenza pubblica della vendita? E’ inesistente la stima ridicola di acquisto di 3944,80 € per quasi 20000mq? Sono inesistenti i rapporti parentali tra i soggetti coinvolti nella compravendita?”.

“Se la magistratura – prosegue Zafarana – dovesse concludere che invece tutto questo esiste ed è esistito, la ‘scienza, coscienza e conoscenza’ che richiede a me, imporrebbero dimissione immediate. La nota a cui l’assessore fa riferimento ha dell’assurdo: nel 2016 l’ufficio periferico del demanio marittimo di Milazzo afferma di non poter rispondere a una richiesta di concessione fatta nel 2011 perché non in possesso delle aree richieste in quanto vendute nel 2014. E in quei tre anni cosa è successo? e perché il Comune non è stato messo nelle condizioni di esercitare il diritto di prelazione previsto per legge? Pirandello non avrebbe saputo fare di meglio”.

“Forse per Croce – conclude Zafarana – è più importante dire urbi et orbi che lui non c’entra, che il suo ufficio funziona come un orologio svizzero e che mai avrebbe permesso qualcosa del genere. Evidentemente all’assessore sfugge il fatto che, per i cittadini, questo è proprio l’ultimo dei problemi. Ma la cosa non ci stupisce per nulla”.

 

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