La Cisl replica all’assessore Santisi: “Dia riscontro a quanto discusso e concordato”

«Una risposta singolare», così la Cisl bolla la replica dell’assessore comunale ai Servizi Sociali, Nina Santisi, alle rimostranze e agli appunti che la segreteria generale, con le federazioni del Pubblico Impiego e dei Pensionati, hanno fatto ieri contestando lo stato di fermo della programmazione del settore.

«L’assessore guarda il dito e non la luna – sostengono Tonino Genovese, Calogero Emanuele e Bruno Zecchetto – ribadiamo che i confronti devono tradursi in atti concreti e non solo in dichiarazioni di buoni propositi. All’assessore chiediamo di dare riscontro a tutto quanto discusso e concordato nei pochi incontri: dalla riorganizzazione del Dipartimento con particolare riferimento al servizio sociale professionale, alla riqualificazione della spesa senza dimenticare il coinvolgimento e il lavoro in sinergia per non disperdere risorse causando la sovrapposizione di servizi».

La Cisl ribadisce la sua posizione come una considerazione oggettiva sulla paralisi e l’inerzia di uno degli assessorati più importanti di un Comune, motore e misuratore dell’indice di civiltà e di progresso. «Questo dovrebbero essere i Servizi sociali – spiegano i rappresentanti della Cisl – ovvero lavorare per il presente e progettare il futuro per migliorare, arginare o eliminare lo stato di indigenza in cui versano le categorie fragili della società».

Una replica secca, il sindacato la riserva alla parte in cui l’assessore scrive che “la tensione sociale, piuttosto che la coesione ed il dialogo, sono elementi di disgregazione in una società come quella attuale che certamente non ne ha bisogno”.

«È l’indigenza e lo stato di bisogno – afferma la Cisl – a creare tensione sociale, non certo un sindacato che, da solo, da qualche anno, funge da campanello d’allarme in questa strana città. È l’annullamento dei diritti sociali e umani a creare tensione sociale, è la mancanza di dialogo e confronto a creare tensione sociale inducendo le persone ad una sorta di sudditanza sociale, psicologica ed economica».

La Cisl, sottolineano da viale Europa, non è il sindacato della tensione sociale ma «è il sindacato che, da anni, chiede confronto, dialogo e, soprattutto, presenta proposte.  In democrazia non possono mancare due elementi: il confronto e il dialogo e qui, onestamente, mancano i presupposti fondamentali. La Cisl – proseguono i rappresentanti sindacali – ha proposto cose concrete e misurato il disagio e ha nel suo dna confronto e dialogo su temi inderogabili quali lo stato di abbandono, l’arretratezza sociale, lo stato di indigenza in cui versa la città dei fragili».

«In questa strana città – specifica Tonino Genovese – non si è voluto comprendere che i servizi sociali si sono involuti esattamente come chi la amministra. Tutto è speculare. Parlare a noi di tensione sociale significa sinceramente essere in malafede».

Ma Genovese non si ferma qui: «Una città che non ha anagrafe per famiglie affidatarie a cui potersi rivolgere in casi di affidi urgenti, una città in cui gli sbarchi sono una realtà quotidiana e non un fenomeno, non può restare in silenzio ad assistere ma ha l’obbligo morale di dovere sedersi intorno ad un tavolo e rintracciare forme di finanziamento, trovare soluzioni per l’accoglienza. Una società civile accoglie, non respinge e crea processi di integrazione. Non si può immaginare che si cerchino su WhatsApp le disponibilità per accogliere 60 minori come è accaduto due giorni fa. Parliamo di minori che non vengono da una gita ma da una realtà di guerra, da un viaggio allucinante, dall’aver assistito a barbare violenze».

La Cisl, con le federazioni del Pubblico Impiego e dei Pensionati, rivendica il suo ruolo di portatore di voce sociale unica e di stimolo sociale. «La Cisl ha dato la propria disponibilità a collaborare non certo per sostituirsi, perché i ruoli li conosce, ma per fare rete, costruire quel famoso networking con cui l’Amministrazione si riempie le bocche e le sale convegno. La Cisl ha fatto ciò che qualunque ente che vive il sociale ha il dovere di fare e sinceramente si capisce poco il perché di tanta permalosità».

 

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