Quindicenne folgorato urtando un faretto nella piazza del paese, pm chiede due condanne

Si è tenuta nel Tribunale di Messina l’udienza in merito alla tragedia avvenuta a Gaggi nel 2016

Nove mesi di reclusione per la presidente di Gemmo S.p.a., Susanna Gemmo, e per un manager della società, Francesco Trimarchi: queste le pene chieste dal Pm “d’aula” della Procura di Messina, all’udienza di ieri, giovedì 14 settembre 2023, in Tribunale, dedicata alle requisitorie, per i due imputati del procedimento penale per la tragica morte di Salvatore D’Agostino, il quindicenne di Gaggi deceduto nel 2016 dopo essere rimasto folgorato urtando un faretto nella piazza del suo paese, in un luogo accessibile a tutti, mentre giocava a calcio con gli amici. Istanza cui si è unita quella delle parti offese: i genitori, già costituitisi parte civile, sono assistiti dall’avv. Filippo Pagano del foro di Messina, che ha a sua volta richiesto l’affermazione della penale responsabilità dei vertici dell’azienda veneta e la condanna in solido al risarcimento del responsabile civile, Gemmo S.p.a. appunto. I difensori degli imputati e dell’azienda invece hanno chiesto il proscioglimento da ogni accusa sostenendo che i loro assistiti non avrebbero responsabilità e che eventuali colpe sarebbero semmai da attribuirsi all’impresa subappaltatrice e al Comune. Il giudice, dott.ssa Alessandra Di Fresco, ha quindi rinviato il processo, che si strascina da anni ma ormai è giunto alle battute finali, al 19 ottobre per eventuali repliche, discussione e l’attesa sentenza.

L’’assurdo incidente è accaduto la sera del 2 agosto 2016, nella piazza antistante la Chiesa Madre della frazione di Cavallaro. Salvatore, per recuperare il pallone, aveva oltrepassato una ringhiera ma aveva toccato un faretto: non sarebbe successo nulla se l’impianto fosse stato a norma, invece la tremenda scarica elettrica che l’ha investito non gli ha lasciato scampo, fulminandolo. Dopo 18 giorni di coma, il ragazzo è spirato, gettando nella disperazione tutta Gaggi. I genitori si sono rivolti all’avvocato Pagano e, per tutte le questioni risarcitorie e stragiudiziali, a Studio 3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e tutela dei diritti dei cittadini, subito attivatasi per supportare le indagini. Il legale ha presentato un esposto alla Procura, che aveva aperto un fascicolo contro ignoti, chiedendo di individuare il proprietario dell’area, il titolare dell’utenza che alimentava il faretto e il fornitore dell’energia, chi l’avesse collocato collegando i cavi e mettendolo in esercizio, a chi competesse la manutenzione; che si accertasse se l’installazione fosse a normaviste la mancanza di griglie di protezione e cartelli di pericolo e la presenza di nastro adesivo ormai consunto che attestava un datato e maldestro intervento sui cavi; che si documentasse lo stato dei luoghi e l’accessibilità a tutti.

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