Operazione antimafia contro i clan dei Nebrodi, 37 misure cautelari

Scoperte ancora numerose truffe legate a contributi dell’Unione Europea

Operazione contro il clan mafioso di Tortorici, nella zona messinese dei Nebrodi.

I carabinieri del Ros e del Comando carabinieri per la Tutela Agroalimentare, i finanzieri del Comando Provinciale e il personale della Squadra Mobile della Questura di Messina, stanno eseguendo una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 37 persone.

Il provvedimento si pone in prosecuzione rispetto agli esiti dall’operazione “Nebrodi” eseguita nel gennaio 2020 che portò all’arresto di oltre cento persone.

Sono accusati, a vario titolo, dalla procura distrettuale di associazione mafiosa, associazione dedita alla spaccio di droga, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso, riciclaggio e autoriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, malversazioni di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e tentata violenza privata.
Dalle indagini è emersa ancora una volta il ruolo della famiglia mafiosa di Tortorici, guidata dai dei Bontempo Scavo e dai Batanesi, e il percepimento fraudolento di ingenti contributi erogati dalla Comunità Europea attraverso un elevatissimo numero di truffe.

Contestata anche una estorsione ai danni di una impresa calabrese impegnata alla realizzazione del metanodotto tra Mistretta e S. Stefano di Camastra. L’azienda sarebbe stata costretta a pagare un “pizzo” di 4.000 euro durante le festività di Natale e Pasqua, dal 2015 al 2018.

Il Gip ha disposto 23 arresti, 3 dei quali ai domiciliari e 14 interdettive della sospensione dell’esercizio di attività imprenditoriali. Gli indagati sono complessivamente 37. Sono stati inoltre sequestrati per equivalente 750 mila euro in riferimento a 349 titoli Agea, definiti “tossici”. Somme che sarebbero derivanti dalle truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riguardanti le campagne agricole tra il 2015 e il 2020. L’indagine s’è avvalsa anche delle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia, che facevano parte del gruppo mafioso dei Batanesi. La “famiglia” di Tortorici composta dall’articolazione del gruppo dei Bontempo Scavo e dei Batanesi, ancora una volta avrebbe concentrato la propria attività illecita su estorsioni e truffe aggravate in agricoltura a danno dell’Unione Europea e dell’Agea.

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