La massiccia ondata di migranti italiani. Una delle principali mete la Svizzera

Uno dei principali ed evidenti effetti della crisi economica che non vuol mollare il Belpaese, checché ne dica la politica, è la nuova massiccia ondata di migranti italiani, molti giovani e giovanissimi, che partono in Europa alla ricerca di un’occupazione più o meno stabile, che ai più sembra impossibile in Italia. Una delle mete principali è la Svizzera, dove è la stessa stampa elvetica a confermare che siamo  tornati ad occupare la prima posizione in classifica in fatto di immigrazione. Dopo la grande ondata degli anni ’50 e ’60, che ha visto migliaia di nostri connazionali ad ingrossare la manodopera d’Oltralpe, anche ora si conferma come la più numerosa tra le comunità straniere a trasferirsi nella Confederazione. La differenza sostanziale tra i migranti del secondo dopoguerra ed oggi è che coloro che arrivavano in Svizzera, lo facevano quasi esclusivamente per svolgere lavori umili, mentre ai giorni d’oggi, accanto ai tanti che continuano a cercare di scappare via da un destino triste e senza lavoro, specie dalle regioni del Sud, vi è chi – come sostenuto alla «Sonntagszeitung» Gianni D’Amato, professore esperto di migrazione all’Università di Neuchâtel – «ha tra i 20 e i 45 anni, ha studiato e qui vuole fare carriera». Molti dei nostri connazionali che emigrano e arrivano in Svizzera, infatti, sono laureati e appartengono «ad un’élite che trova spesso collocazione con funzioni direttive».

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