Finisce in parità la gara tra Messina e Catanzaro, 1-1 risultato finale

Serve poco al Catanzaro e va stretto al Messina l’1-1 che mette fine a una gara avara di emozioni, durante la quale i peloritani hanno dilagato nel primo tempo per poi subire, tredici minuti dopo l’inizio della ripresa, la rete a sorpresa di Olivera e riequilibrare il match con Tavares al 67′.

Un minuto di raccoglimento in ricordo di Cesare Maldini e al “Franco Scoglio” si aprono le danze tra Messina e Catanzaro. Reduci dall’amara sconfitta di Catania, tocca oggi ai peloritani ostacolare la corsa dei calabresi verso la salvezza. E per far ciò il tecnico Lello Di Napoli, costretto a fare a meno degli infortunati Bramati, Genny Russo, Giuseppe Russo, Salvemini e dello squalificato Ionut, schiera tra i pali Berardi; davanti a lui Mileto, Martinelli, De Vito e Zanini; a centrocampo il collaudato trio costituito da Baccolo, Giorgione e Fornito; nel reparto più avanzato Gustavo, Tavares e Scardina. Tra le fila del Catanzaro l’ex Squillace e il messinese Maita. Grande assente Mimmo Giampà, coinvolto nella vicenda del dirty soccer e, per questo, colpito da pesante squalifica.

Partono forte i padroni di casa, che al secondo giro di cronometro sfiorano il gol con una pregevole conclusione dalla distanza di Tavares, sulla quale l’estremo difensore del Catanzaro devia in corner. Ed è ancora Tavares, al 7′, a impegnare Grandi durante una delle ripetute incursioni del Messina nell’area avversaria. Si agita intanto dalla panchina calabrese Alessandro Erra, le cui motivazioni gli impongono un match ben diverso da quello che i suoi di fatto hanno giocato nel primo quarto d’ora. Solo al 17′ Razzitti, nell’unico vero affondo degli ospiti, costringe Berardi a un’uscita tanto perfetta nei tempi quanto salvifica. Giallo all’indirizzo di Maita, estratto due minuti dopo dal direttore di gara Andrea Giuseppe Zanonato della sezione di Vicenza, intanto che la gara sembra addormentarsi tra gli sterili fraseggi e i pochissimi guizzi di entrambe le squadre. Limpida chance al 35′ sui piedi di Gustavo che, dai venti metri, conclude di poco a lato. E al 37′ ancora il brasiliano si fionda su un cross corto e stacca di testa, senza tuttavia riuscire a dirigere in porta la sfera. Inerme innanzi a tutto ciò un abulico Catanzaro, cui non è possibile ascrivere alcuna iniziativa. In sequenza due occasioni sprecate dai biancoscudati: al 40′ lo stacco di testa di Scardina, sul quale miracolosamente interviene Grandi, e nel minuto successivo prima Baccolo poi Martinelli lasciano intravedere quello che sarebbe stato il giusto vantaggio, mancandolo però d’un soffio. La prima frazione di gioco, a dispetto dei meriti lapalissiani della formazione di casa, si chiude così sull’anonimo 0-0.

 

Squadre invariate al rientro dagli spogliatoi. Il primo squillo, al 46′, è del Messina: Martinelli ci prova di testa, ma lo stacco è impreciso. Quindi, al 50′, reazione degli ospiti con Razzitti che, in prossimità dell’area piccola, perde l’attimo in cui poteva calciare e non capitalizza il secondo vero affondo del Catanzaro in un match dominato fino a questo momento e senza troppi sforzi dai peloritani. Eppure capita che a sprecare troppo ci si ritrovi costretti a inseguire. Ed è ciò che accade all’undici di Di Napoli dal momento che al 58′ incassa l’impronosticabile gol dell’uruguaiano Olivera. Le mosse, poco dopo, dei due allenatori traducono le rispettive intenzioni: l’attaccante Cocuzza, reduce da un lungo stop per infortunio, rileva Baccolo tra le fila del Messina. Dentro invece il difensore Patti a rilevare Mancuso per il Catanzaro, cui però non giova chiudersi se al 67′, dopo il doppio tentativo di Razzitti, giunge il pareggio col settimo centro stagionale del portoghese Tavares. Il neo entrato Patti è intanto sanzionato col giallo al 71′, quando le squadre accusano i primi segni di una stanchezza accelerata dalla temperatura primaverile. Altri due avvicendamenti dalle panchine: fa il suo ingresso sul terreno di gioco Garufi per Olivera, autore della rete del momentaneo vantaggio calabrese; per il Messina entra lo sloveno Barisic, anch’egli reduce da infortunio, a rilevare Scardina. All’84’ tentativo andato a vuoto di Zanini, impreciso in prossimità della porta. Erra esaurisce intanto i cambi a sua disposizione rilevando Firenze con Caruso. Sono tre i minuti di recupero concessi dal direttore di gara e poco accade, fatta eccezione per l’infortunio di De Vito, fino allo scadere, quando ormai il segno X sembra costituire il giusto compromesso tra le stanche avversarie.

 

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