Dipendente pubblico sospeso per un like su Facebook che nuoce all’immagine del datore

Da domani solo facce cerulee e visi spenti sul luogo di lavoro perché anche fare  un “click” sul “Mi piace” al link su internet che nuoce all’immagine del datore dell’azienda può costare caro. È l’incredibile vicenda processuale accaduta ad un lavoratore, a portare alla ribalta un tema “carnevalesco” che però non fa ridere, quello del limite tra scherzo che non va punito e scherzo che integra addirittura una conseguenza censurabile con la sanzione disciplinare della sospensione per un mese dal posto di lavoro. Il fatto riguarda un agente di polizia penitenziaria che interviene nel thread sul suicidio in carcere dove ci sono commenti duri.

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