Il viaggio nel tempo compiuto da Radio Good Old Boys al Mai Tai di Rodia

È con “Minor swing” del 1937 che Radio Good Old Boys ha aperto la serata al Mai Tai – Tiki Bar di Rodia. Un vero e proprio viaggio nel tempo, ripercorrendo significative tappe di quel panorama musicale che va dagli anni Venti ai Sessanta. Nel lontano 1926 fu infatti il chitarrista e bluesman Papa Charlie Jackson a registrare il suo “Your baby ain’t sweet like mine”. È l’attore Stefano Cutrupi, nelle vesti di speaker radiofonico, a presentare ciascuna selezione. Quindi Adriana Bonaccorso (voce, armonica, percussioni, kazoo), Pietro Cardia (percussioni, kazoo), Davide Scimone (chitarra acustica) e Daniele Testa (violino, voce, chitarra elettrica) splendidamente restituiscono loro vigore, innanzi a un pubblico divertito cui, tra una birra e prelibatezze varie, si offre l’occasione di rivivere quelle note che hanno schiuso le porte alla musica internazionale. Il 1936 è l’anno di “Why don’t you do right”, scritto da Kansas Joe McCoy e destinato alla ribalta parecchi anni dopo grazie al film “Chi ha incastrato Roger Rabbit”. Ed è pure l’anno del blues di Billy Holiday, cantante statunitense tra le più grandi di tutti i tempi. Quindi “Mille lire al mese”, “Voglio vivere così”, “Perduto amore (in cerca di te)”, canzonette dalle melodie allegre che alla loro maniera facevano resistenza alla guerra prima e al dopoguerra poi.
Arriva poi, negli anni Cinquanta, il rock’n’roll a infrangere gli schemi musicali e sociali tradizionali e ad attirare i giovani con quei ritmi costruiti sui già rodati blues, country e sulle sonorità prettamente africane. Un medley di Herry Lee Lewis e si torna in Italia con “Tu vuo’ fa’ l’americano” da un testo di Salerno musicato da Renato Carosone nel 1956 in appena quindici minuti. Dopo “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno” (1958) anche la pubblicità, motivetti indimenticabili e noti anche a chi non ha direttamente vissuto quegli anni. A Liverpool nel 1961 nascevano i Beatles. Lo stile di vita era più libero, circolavano ideali antirazzisti e pacifisti, la società borghese si preparava a salire sul banco degli imputati. Radio Good Old Boys sceglie per il Mai Tai – Tiki bar “Love me do” e “I’ve just seen a face”, prima di regalare un pezzo significativo di certo cantautorato italiano con la “Ballata dell’amore cieco” (1966) di Fabrizio De Andrè. C’era intanto la guerra del Vietnam e occorreva prendere una posizione. Da “These boots are made for walking” di Nancy Sinatra, per i soldati americani, a quella meravigliosa “The times they are a-changin” di Bob Dylan. Una prima tranche, ieri sera, di quel viaggio musicale, apprezzatissimo dal pubblico, che il 12 agosto Radio Good Old Boys proseguirà al Mai Tai – Tiki Bar di Rodia. A metà tra il teatro, la canzone e quella magia che la radio, a dispetto di un mondo profondamente cambiato, è ancora in grado di creare.

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