Lo scalatore messinese ha dedicato l’impresa alla mamma che soffre di SLA
Lo scalatore messinese Nunzio Bruno ha raggiunto la vetta dell’Ojos del Salado che coi suoi 6891 metri sopra il livello del mare, tra Cile e Argentina, è una delle montagne più alte del mondo e il vulcano col record assoluto di altezza. “Ho rischiato tanto ma il pensiero di dovercela, ma forse non potercela fare, è stato più forte e mi ha salvato – spiega l’alpinista messinese, protagonista del progetto “In cima con ME” -. Questa scalata, a differenza di altre, è molto wild, parecchio selvaggia, nel percorso iniziale non esistono né strutture né campi, nessun tipo di aiuto dunque (siamo all’interno di un deserto dove non si trova nulla per più di 5 ore di jeep) una spedizione all’antica. All’inizio eravamo in quattro, due guide e un ragazzo proveniente dal Kuwait, che ha abbandonato dopo un’ora. Superati i 5500 mt abbiamo continuato a piedi e dovuto affrontare forti raffiche di freddo, vento, ghiaccio e neve fresca fino al ginocchio, immaginate l’estrema fatica. Più volte ho pensato di mollare – prosegue nel racconto Bruno – a circa 100 metri dalla vetta ho cercato di velocizzare, avevo una tosse fortissima e respiravo male, arrivato in vetta respiravo a malapena, la guida ha riscontrato in me un principio di edema polmonare, ho preso subito una pillola e tempo di lasciare in cima la bandiera siciliana, che porto sempre con me, sono sceso immediatamente per evitare conseguenze più gravi, ho anche lasciato lo zaino così da essere più leggero, poi recuperato da chi era con me”.
Adesso Bruno, che si trova ancora in Argentina, dovrà effettuare controlli medici e recuperare le condizioni fisiche ottimali per la prossima tappa: l’Himalaya, di cui ancora non c’è una data certa. Nunzio Bruno, 42enne ha voluto fortemente l’iniziativa “In cima con ME”, dedicata alla mamma che soffre da alcuni anni di SLA.