Rivelazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio e falsita’ ideologica sono le accuse contestate a quattro finanzieri finiti agli arresti domiciliari a Messina. Avrebbero favorito amici in occasioni di controlli in bar, ristoranti ed esercizi pubblici cittadini tra il 2014 ed il 2015. L’indagine, coordinata dalla procura di Messina, durata alcuni mesi, e’ stata condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria del comando provinciale che hanno indagato sui loro colleghi.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i quattro finanzieri, il maresciallo Domenico Inferrera e dei i tre sovrintendenti Massimo Giuffrè, Giuseppe Rondinone e Gaetano Calafiore, tutti in servizio al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, avrebbero informavato in anticipo i controlli ricevendo in cambio tessere omaggio e consumazioni gratuite su bar e lidi della riviera Nord. Indagato anche Adriano Fileti, gestore di un locale che, secondo le indagini condotte, avrebbe ricevuto diversi “favori”.
Dall’inchiesta delle Fiamme gialle è emerso che i finanzieri arrestati avrebbero consumato pranzi e cene sempre negli stessi locali senza pagare, ottenendo in cambio uno scontrino di pochi euro. I quattro arrestati, prima dei controlli, avrebbero informato in anticipo gestori di stabilimenti e ristoranti di loro amici, dell’attivita’ ispettiva che sarebbe arrivata, in modo che a seguito dell’accertamento, tutto risultasse in regola.
