Ergastolano in permesso premio uccide due donne e si suicida

L’uomo era stato condannato per associazione mafiosa e per omicidio commesso prima del 2000

Due femminicidi a Riposto. Una donna di 48 anni, Carmelina Marino,  è stata trovata uccisa con un colpo di pistola, sul lungomare Pantano. La vittima era dentro la sua autovettura. In una zona diversa del paese della riviera ionica, in via Roma, è stata trovata ferita gravemente per terra, colpita da un’arma da fuoco, un’altra donna, che il personale del 118 ha tentato di rianimare ma che poi è morta a causa delle ferite riportate.

La donna morta in via Roma aveva 50 anni e si chiamava Santa Castorina. Sarebbe stata ferita mortalmente appena scesa dalla sua auto, una Fiat Panda, centrata a colpi di pistola. La vittima si è accasciata a terra, sul marciapiede. Nella vettura è rimasto il suo cane, un barboncino. Sul posto sono subito intervenuti medici del 118 che hanno tentato di rianimarla, ma inutilmente.

Si è suicidato con un’arma da fuoco, vicino a una caserma dei carabinieri, Salvatore ‘Turi’ La Motta,  l’uomo sospettato di avere ucciso le due donne. A quanto si è appreso aveva una relazione extraconiugale con la prima vittima, la donna assassinata in un’auto sul lungomare Pantano. L’uomo si è tolto la vita davanti alla caserma dei carabinieri di Riposto. Gli investigatori ritengono probabile lo abbia fatto con la stessa arma con cui avrebbe ucciso le due donne.

Il 63enne era un ergastolano in licenza premio. Era stato condannato per associazione mafiosa e per un omicidio commesso prima del 2000. Era detenuto in regime di semi libertà: lavorava di giorno e la sera rientrava in carcere. Oggi era l’ultimo giorno di un permesso premio di una settimana.

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