L’assessore regionale si è detta “serena e consapevole di avere sempre agito nel pieno rispetto delle regole”
I Carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito l’ordinanza applicativa di misure cautelari, personali e reali, nei confronti di 9 indagati, accusati di “peculato e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio”.
L’indagine riguarda il centro “NemoSud” che operava all’interno del Policlinico di Messina. Tra gli indagati risulta anche l’assessore regionale Giovanna Volo. L’attuale assessore alla Salute all’epoca dei fatti oggetto dell’inchiesta era direttrice sanitaria del Policlinico messinese.
«Ho appreso stamattina -ha affermato l’assessore regionale- di essere sottoposta a indagine da parte della Procura di Messina. Nonostante si tratti di fatti relativi a un periodo precedente il mio incarico di assessore, ho ritenuto opportuno informare subito il presidente della Regione. Sono serena e consapevole di avere sempre agito nel pieno rispetto delle regole. Confermo la piena fiducia nel lavoro della magistratura -ha concluso- e resto a disposizione degli inquirenti per chiarire rapidamente la mia posizione».
Il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, in merito all’indagine della Procura di Messina ha dichiarato: «Un’indagine non è una condanna, né penale né politica. Stamane l’assessore Volo mi ha correttamente informato dell’accaduto e dei fatti che le si contestano. Rimane immutata la mia fiducia nei suoi confronti».
Gli indagati nell’inchiesta della Procura di Messina sono Alberto Fontana, fondatore Centro NemoSud; Giuseppe Laganga, ex direttore generale Aou “G. Martino”; Giuseppe Pecoraro, anch’egli ex direttore generale Aou “G. Martino”; Mario Melazzini, ex direttore generale Centro NemoSud; Paolina Reitano, ex direttore sanitario Aou “G. Martino”; Giovanna Volo, attuale assessore regionale alla Salute; Marco Restuccia e Michele Vullo, entrambi ex direttori generali dell’Aou “G. Martino”: Giuseppe Vita, ex direttore Unità Neurologica Aou “G. Martino”.
