“In tema di fondi ecopass questa Amministrazione non ha certo dimostrato di essere una casa di vetro, perché trasparenza e chiarezza sul tema sembrano sempre più un optional!”. Il consigliere comunale Libero Gioveni, da sempre convinto della valenza, non solo materiale ma anche simbolica dell’istituzione del ticket di attraversamento nell’ottica di un risarcimento alla città per le decennali violenze infrastrutturali e ambientali subite, invoca ancora una volta la necessaria chiarezza sulla sua gestione attuale e futura, nonché sulle relative modalità di utilizzo.
“In questi quasi 3 anni di legislatura – afferma Gioveni – tranne in una lontanissima occasione iniziale, non si è mai proceduto ad una vera e soprattutto costante “operazione verità” sui fondi ecopass, e non soltanto sulle cifre, ma anche sulle scelte politiche relative alla loro effettiva destinazione e alla loro complessiva gestione (anche in tema di modalità di incasso, non sempre in linea col corrispondente numero dei mezzi sbarcati).
Personalmente, per esempio, – prosegue il consigliere – nonostante Palazzo Zanca manifestò l’anno scorso l’intenzione di far riscuotere la tassa con il servizio telepass, ho sempre ritenuto più efficace e sicura la soluzione di far riscuotere l’ecopass direttamente dagli ausiliari del traffico, visto che la loro stessa denominazione potrebbe indurre anche a questo ipotetico impiego, che certamente offrirebbe più garanzie.
Inoltre, nell’ottica di una rivisitazione della delibera che istituì la tassa – ricorda l’esponente Udc – non sarebbe da escludere nemmeno l’ipotesi di:
1. commisurare l’eccedenza di una soglia di peso massimo dei tir (da verificare con un bilico da predisporre agli sbarchi) con una “soprattassa”, compensando così le sollecitazioni che i “bisonti della strada” continuano a determinare sui nostri torrenti coperti (viale Europa e viale Boccetta in primis);
2. abbassare l’attuale percentuale del 35% degli incassi spettante al Comune di Villa San Giovanni, proprio perché oggettivamente (lungi da me il voler essere di parte) questa quota appare eccessiva rispetto ai tanti disagi subiti dai Messinesi, visto che il transito dei tir normalmente non colpisce, come invece avviene a Messina, il centro villese.
Infine – conclude Gioveni – occorre fare definitivamente chiarezza sull’impiego futuro di queste somme, visto che in passato è accaduto che siano state rifatte strade non propriamente soggette al transito dei tir (motivo predominante del loro principale impiego). Sarebbe ancora troppo lungo l’elenco delle arterie da rimettere a nuovo (penso alle martoriate via Del Santo, via Gerobino Pilli, via Santa Marta alta ecc.), ma ciò che più conta è agire subito con i fondi in cassa (quando naturalmente qualcuno si scomoderà a dire quanti ne siano attualmente ed effettivamente disponibili)”.
