Droga proveniente da Messina e dall’Albania spacciata sui Nebrodi, tre arresti

Gli agenti della Polizia di stato hanno sgominato una organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti

Nelle prime ore del mattino, i Poliziotti di Sant’Agata Militello e Capo d’Orlando hanno posto tre persone ai domiciliari e una all’obbligo di dimora. Arrestati tre pregiudicati: uno di Alcara li Fusi, uno di Militello Rosmarino e l’altro di Capo d’Orlando.  Il quarto, anch’egli pregiudicato e proveniente da Capo d’Orlando, è stato sottoposto all’obbligo di dimorare presso il comune di residenza.

I quattro dovranno rispondere di reati legati allo spaccio di droga, marijuana e cocaina, proveniente anche dall’Albania. Uno degli arrestati ha coinvolto anche il figlio quattordicenne che fungeva da staffetta per il trasporto della sostanza.

Le indagini hanno preso il via dopo un fatto di particolare gravità che ha visto coinvolto un giovane della zona nebroidea.  A causa della sconsiderata assunzione di stupefacenti, ha accusato malori che lo hanno indotto ad assumere comportamenti pericolosi per la propria e incolumità altrui. Dopo essere stato soccorso, infatti, è saltato dall’auto in movimento che stavano usando i parenti per condurlo in ospedale. Il giovane si è impossessato di un’altra autovettura e si è dato alla fuga. Ha rischiato di investire una donna e ha sfondato con il mezzo rubato il cancello della stessa casa.

Durante la fuga, ha provocato un incidente che lo ha costretto ad abbandonare l’auto per proseguire a piedi nelle campagne circostanti. Infine è stato rintracciato e arrestato dall’Arma dei Carabinieri.

L’attività investigativa, ha portato al sequestro di 100 grammi di cocaina pronta per essere immessa sul mercato (circa 500 dosi ricavabili). La droga proveniva da Messina ed era destinata a una piazza di spaccio di Alcara li Fusi e altri limitrofi paesi dei Nebrodi. Il capo del’organizzazione aveva ormai intessuto una rete di collegamenti con fornitori e spacciatori, diventando il loro punto di riferimento.

Il tutto nell’alveo di un’attività criminosa esercitata in modo professionale e continuativo, basata su rapporti stabili e consolidati.

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