Dopo il primo arresto continua a perseguitare la sua ex: rinchiuso in carcere

Il canovaccio si ripete. Lui non accetta la fine della storia e comincia a perseguitarla, fino a costringerla a sporgere denuncia alle forze dell’ordine. In questo caso, neanche il primo arresto ha fatto desistere il giovane violento.

E’ accaduto a Tusa, dove i Carabinieri hanno tratto in arresto in flagranza di reato, un 29enne del luogo, con pregiudizi di polizia, poiché ritenuto responsabile di atti persecutori nei confronti della ex convivente, e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Il 29enne, non accettando la fine della relazione con la ex compagna, già da tempo aveva assunto una serie di comportamenti ossessivi e minacciosi che crearono nella donna un perdurante e grave stato d’ansia, costringendola a mutare le proprie abitudini di vita. Il giovane, lo scorso 21 giugno, era già stato tratto in arresto in flagranza del reato di atti persecutori e violazione di domicilio, dai Carabinieri di Mistretta. Il 29enne si era  presentato, per l’ennesima volta, presso l’abitazione della ex compagna, dove, dopo il rifiuto di uscire dall’abitazione, aveva sfondato la porta di casa e cercato di trascinarla fuori con la forza per costringerla a seguirlo. Dopo la convalida dell’arresto fu imposto al giovane, dal Gip del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, la misura cautelare del divieto di avvicinamento e comunicazione con qualsiasi mezzo con la parte offesa.

Oggi, in palese violazione di tale divieto il 29enne si è presentato nuovamente sotto casa della ex compagna molestandola. I Carabinieri, intervenuti sul posto, a seguito di richiesta telefonica da parte della vittima, hanno trovato il giovane fuori dall’appartamento e dopo averlo invitato a seguirli in caserma, hanno proceduto ad arrestarlo per resistenza a  pubblico Ufficiale e atti persecutori, poiché quest’ultimo ha opposto una strenua resistenza fisica ai militari operanti. L’arrestato, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Patti, Giorgia Orlando, è stato associato presso la casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, in attesa del rito direttissimo.

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