“Siccome non ho ancora capito le motivazioni che impediscono l’individuazione di 2 attacchini disponibili ad affiggere manifesti nell’ambito dei circa 200 dipendenti comunali di categoria A (operatore) ho deciso di chiedere spiegazioni di cosa fanno durante le loro giornate. Anche per i dipendenti di categoria B (collaboratori) che sono circa 300 ho chiesto di sapere come passano le loro giornate”. Il sindaco di Messina Cateno De Luca prosegue la sua attività di riorganizzazione del personale di palazzo Zanca. Dei circa 500 dipendenti di categoria A e B, nessuno pare sia disposto a fare l’attività di attacchino per affiggere manifesti, il primo cittadino adesso applicherà la legge e si avvarrà del Contratto nazionale collettivo del lavoro, come ha fatto in passato nel Comune di Santa Teresa di Riva.
Considerato che nessuno ha risposto all’appello, De Luca ha chiesto ai dirigenti che utilizzano questo personale, di relazionare per iscritto in merito al loro utilizzo nei vari uffici. “In giunta-prosegue De Luca- abbiamo avviato le procedure ricognitive che prevedono anche la dichiarazione di esubero (passaggio alle società partecipate o licenziamento collettivo ) se non viene giustifica la presenza di parte di questo personale negli uffici comunali”. Quella del licenziamento collettivo, è chiaramente una minaccia che non si concretizzerà mai. Chi conosce De Luca e la sua storia di amministratore, sa bene che non ha mai licenziato nessuno, ma una cosa è certa, il sindaco farà svolgere a tutti le mansioni per cui sono stati assunti e nessuno si potrà permettere il lusso di prendere lo stipendio soltanto per la sua presenza in qualche ufficio comunale.
“Volete sapere cosa penso? -conclude De Luca-, che almeno 250 dipendenti di categoria A e B si trovano nel posto sbagliato e devono ritornare a fare il lavoro manuale o esterno al palazzo municipale per il quale sono stati assunti!”.