Che fine ha fatto la Commissione di inchiesta sull’Amam da istituire in Consiglio comunale?

Nella mente dei messinesi è’ ancora vivo il ricordo di quei lunghissimi 22 giorni in cui la città rimase senz’acqua, per un guasto alla condotta idrica del Fiumefreddo. In quel periodo, e successivamente, come sempre accade, un fiume di parole si sprecò in merito ad accuse su chi avesse colpe o non avesse saputo gestire al meglio un guasto che -per fortuna- venne risolto solo ed esclusivamente grazie all’intervento della Protezione civile nazionale che prese in mano la situazione.

Considerata la gravità dell’evento che espose Messina a livello mediatico nazionale per l’ennesima vergogna, si pensò di istituire una Commissione di inchiesta sull’Amam per far luce sull’emergenza idrica e migliorare l’attuale servizio. Ebbene, ancora in Consiglio comunale la delibera non è stata votata e ieri, l’ennesima “fumata nera” ha fatto andare su tutte le furie il Consigliere comunale Libero Gioveni.

“Ai sensi dell’art. 60 del Regolamento del Consiglio Comunale – spiega Gioveni – una buona frangia del Civico Consesso, forse perché presi dall’istinto del momento, aveva deciso di creare questo organismo che potesse tirare fuori cause, retroscena, aspetti tecnici e quant’altro avesse potuto incidere su quanto scandalosamente accaduto e, perché no, anche far emergere la verità su altre situazioni collaterali (fra tutte, così come chiesto dal sottoscritto in Aula), anche le affermazioni totalmente contrapposte fra il Presidente della Regione Crocetta e i vertici Amam sui dati tecnici relativi alla portata d’acqua pro-capite che giunge in città!

Per deliberare sulla nascita della Commissione – prosegue il consigliere – occorre procedere alla votazione con 21 presenti in Aula, ma già in due occasioni (l’ultima, appunto, proprio ieri), non si è raggiunto questo numero minimo.Spiace dover constatare – afferma Gioveni, che si è anche candidato a rappresentare il gruppo dell’Udc all’interno della Commissione – che le dinamiche politiche all’interno dell’Aula lasciano pensare che non ci sia forse più tutto questo interesse a formare questo importante organismo di indagine amministrativa. Ho potuto notare  – prosegue amareggiato l’esponente Udc – che persino sul prelievo della delibera c’è anche chi si è astenuto fra gli stessi promotori e sottoscrittori della proposta.

Ma ancora non è tutto perduto – rimarca con speranza Gioveni – perché la delibera è ancora all’ordine del giorno del Consiglio e può essere rispolverata in qualsiasi momento, anche nella prossima seduta di martedì prossimo. Spero solo – conclude il consigliere comunale – che questa Commissione d’inchiesta sull’Amam non faccia la stessa fine di un’altra Commissione d’inchiesta che l’Aula tentò di istituire all’inizio di questa legislatura, quella cioè sui rifiuti, che morì sul nascere!

Non ce lo possiamo permettere – chiosa Gioveni. Lo dobbiamo a 200 mila cittadini che hanno patito ingiustamente la sete peggio del “terzo mondo” e a cui abbiamo l’obbligo, oltre che di trovare delle soluzioni per migliorare l’attuale servizio, anche di dare delle spiegazioni!”.

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 


 

 

 

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