Villaggio S. Annibale al buio, comprese le vie intitolate alle vittime della mafia

Da diversi mesi le strade del Villaggio Sant’Annibale rimangono al buio durante la notte. Dopo oltre 30 anni il Comune di Messina “ha scoperto” di non avere più la titolarità delle aree interne alle palazzine Iacp ed ha letteralmente “tagliato la luce”. Il Consigliere comunale Claudio Cardile, che ha scritto al sindaco ed al commissario dell’Iacp di Messina, ritiene incomprensibile come delle vie del rione recentemente intitolate a vittime della mafia (Via Giuseppe Impastato e la Via Carlo Alberto della Chiesa) dal Comune stesso, risultino adesso, improvvisamente, strade di pertinenza delle palazzine Iacp.

L’Istituto autonomo case popolari avrebbe competenze sulla manutenzione dell’impianto elettrico; di contro le spese del consumo dell’energia elettrica spetterebbero agli inquilini e ai proprietari degli stabili. Il risultato è che l’intero Villaggio è al buio. Un rione, quello intitolato a Sant’Annibale (ex case gialle di Santo-Bordonaro), notoriamente a forte rischio e più volte venuto alla ribalta per fatti di cronaca.

“Nel rione risiede tanta brava gente -afferma il Consigliere Cardile-, tanti genitori costretti a trattenere in casa i propri figli al sopraggiungere della sera proprio perché il buio pesto rende la strada più pericolosa”.

La situazione ha recentemente allarmato anche il parroco della chiesa “Madonna delle Lacrime” che ha inviato, in occasione della Settimana Santa, una vera e propria richiesta di aiuto all’Autorità Ecclesiastica (all’allora Amministratore Apostolico S.E. Antonino Raspanti) che ha sortito, dopo un sopralluogo congiunto con le parti in causa organizzato dallo stesso Cardile, la riattivazione dell’illuminazione limitatamente alla strada principale che costeggia la chiesa parrocchiale. Tutte le altre strade rimangono inesorabilmente al buio.

“La spending review che sta interessando tutte le istituzioni -tuona Cardile- non può in alcun modo tradursi in un prezzo così alto da far pagare alle periferie ed in particolare ai rioni a rischio. A pagarne le conseguenze -conclude l’esponente politico- potrebbero essere giovani e giovanissimi (anche i nostri figli) che spesso trovano nella strada l’unica valvola di sfogo”.

 

 

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