Dalle indagini è emerso che il titolare di un’azienda agricola aveva attestato di essere in possesso di terreni agricoli di proprietà altrui
Ennesima truffa nel settore agricolo scoperta dalla Guardia di Finanza di Capo d’Orlando. Dall’indagine delle Fiamme Gialle è emerso che un’azienda avrebbe ricevuto finanziamenti non dovuti dal 2012 al 2020 per 350.000 euro. Due persone, ritenute responsabili dell’indebita percezione dei contributi comunitari, sono state denunciate, sequestrati beni per 170.000 euro.
I pagamenti della Politica Agricola Comune, interamente finanziati dalla U.E., sono delle forme di sostegno a tutela del reddito degli agricoltori. Per accedere a questi benefici, l’imprenditore agricolo deve, tuttavia, dimostrare il regolare possesso di un’adeguata superficie coltivabile o destinata al pascolo.
I finanzieri di Capo d’Orlando hanno scoperto la truffa nei confronti del FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia). Nelle campagne dal 2012 al 2020, l’azienda aveva introitato risorse comunitarie non spettanti per un importo totale di oltre 350 mila euro.
Secondo le risultanze investigative, il titolare dell’azienda aveva indicato all’Ente pagatore il possesso di particelle catastali di terreni agricoli. Questi terreni erano stati inizialmente ceduti dall’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ad un suo parente. Tali poderi, in seguito, simulando un contratto di comodato, erano stati inseriti, illegittimamente, nella domanda unica di pagamento dall’imprenditore.
Il rappresentante della società agricola e il suo parente sono stati denunciati per truffa aggravata ai danni dello Stato.
Di qui l’esecuzione dell’odierno provvedimento di misura cautelare reale delle somme di denaro e dei beni immobili, corrispondente all’illecito provento delle ravvisate responsabilità penali.
