Transito lavoratori Messinambiente, proseguono le schermaglie tra i sindacati

“Un travisamento delle realtà a proprio uso e consumo: ecco cosa si nasconde dietro le dichiarazioni dei segretari provinciale di Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel, nel commentare, in modo prevedibilmente strumentale, la nota che Cgil e Fp Cgil hanno inoltrato alla Messinabiente”. Questo il commento della segretaria confederale Clara Crocé, del segretario della Funzione pubblica. Francesco Fucile, del segretario con delega all’igiene ambientale, Carmelo Pino, in relazione alla nota inviata all’Amministrazione comunale, all’avvocato Parrinello e al liquidatore della Messinambiente. “Una nota, in cui è vero essere stata chiesta la modifica del punto 4 del concordato – spiegano i sindacalisti – al fine di anticipare un acconto del Tfr (2000 euro) per ogni singolo lavoratore subito dopo l’omologazione del piano concordatario e la rimanente somma entro un anno, ma solo alla luce del fatto che sarà proprio grazie a quei 350 lavoratori che nei giorni scorsi hanno firmato l’atto di conciliazione, che entro il prossimo 9 febbraio la sezione fallimentare del Tribunale di Messina, procederà all’usufrutto del ramo d’azienda e darà quindi modo alla nuova società Messina servizi Bene Comune di “venire al mondo”. Diversamente da quanti, fino ad oggi, hanno remato contro affinché la nuova società non venisse alla luce, barattando i propri interessi personali (vedi richieste di indennità e trasferimenti), con il futuro dei lavoratori e con il bene collettivo della città. Cgil ed Fp Cgil, ad ogni incontro hanno operato per migliorare la condizione delle maestranze e con l’ultima nota non hanno fatto altro che chiedere e siglare un accordo che mette i lavoratori sullo stesso piano riguardo il Tfr”.

Siamo orgogliosi di avere contribuito insieme ai lavoratori firmatari all’avvio della nuova società Messinaservizi, nonostante qualche Segretario provinciale davanti ai cancelli della Messinambiente che in caso di fallimento “non ci sarebbe stato nessun problema perché sarebbe arrivato un gestore privato”. La Cgil e la Fp Cgil hanno impedito la privatizzazione del servizio, garantito i livelli occupazionali, il diritto alla fruizione delle ferie, dei permessi del Rol. Adesso dopo il rinvio al 9 febbraio e quindi con la possibilità di modifica del concordato abbiamo ottenuto per tutte le maestranze, il pagamento di 2000 euro di acconto ed entro l’anno la liquidazione di tutto il Tfr. Se i lavoratori avessero ascoltato i fautori del fallimento, il Tfr l’avrebbero ottenuto dopo sette anni. Ribadiamo la nostra ferma convinzione sulla giustezza dell’accordo. Ora c’è qualcuno tra i Segretaria provinciali delle altre sigle dovrà spiegare ai lavoratori qual è il futuro per chi non ha sottoscritto l’atto di conciliazione. O sarà solo onere della Cgil risolvere il problema?”.

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