“Sugnu o non Sugnu”. Ritratto inedito di Shakespeare… forse adottato da un siciliano

Terzo imperdibile appuntamento, sabato 24 e domenica 25 novembre al Clan Off Teatro per la stagione #r-esistenze, con la direzione artistica di Giovanni Maria Currò e Mauro Failla. Sul palco di via Trento l’atteso ritorno di un’artista apprezzata e applaudita già la corsa stagione, l’attrice e autrice Francesca Vitale che dopo aver proposto, lo scorso anno, “Virginedda Addurata”, ritorna adesso a Messina con lo spettacolo “Sugnu o non sugnu. Una notte insonne in casa Shakespeare”, di cui è autrice e interprete insieme a Francesco Foti, con la partecipazione di Daniele Bruno, la regia è di Nicola Alberto Orofino, aiuto regia Gabriella Caltabiano, costumi di Rosi Bellomia, tecnica Alan Lombardo, direttore organizzativo Renato Lombardo, una produzione Associazione La Memoria del Teatro. Uno spettacolo divertente e pieno di sorprese che regalerà un ritratto inedito della vita del grande drammaturgo William Shakespeare… forse adottato da un siciliano. Due attori amanti del Bardo improvvisano tra le rime delle sue opere per rivelare l’identità segreta del drammaturgo e della sua musa ispiratrice: Michelangelo Florio da Messina e sua moglie Anne Hathaway. Michelangelo coltiva gelsomini, compone in siciliano e Anne traduce in perfetta rima inglese. Il gioco di un gruppo di teatranti siciliani che si divertono a far finta che quel tale sia stato loro conterraneo (plausibilissimo), che abbia avuto una vita comune, con una grande donna al suo fianco che l’ha aiutato e sostenuto sempre, sia nei momenti di gloria che nei momenti di crisi, che nonostante qualche scappatella extraconiugale, lo ha amato pienamente facendo di tutto pur di vederlo felice e realizzato.

Una coppia come tante, che magari ha avuto un cane che si divertiva a cacciare conigli, e che per questo spariva sempre, tanto che ad un certo punto i due hanno cominciato a metterne in dubbio l’esistenza: il cane esiste davvero o no… c’è o non c’è… essere o non essere… to be or not to be… sugnu o non sugnu. Interrogativi a cui il magico gioco del teatro, luogo di scambio in continua trasformazione, prova a dare una risposta.

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