Strage di migranti su un barcone, il Tribunale di Messina chiede l’ergastolo per due scafisti

L’accusa chiede la condanna all’ergastolo per due scafisti nel processo per lo sbarco del luglio 2015 al porto di Messina di circa 450 migranti arrivati su una nave che trasportava anche le salme di 14 migranti. Il processo, in Corte d’Assise e’ nei confronti dei libici, Ezzedine Ouled Wafi e Alaa Jumo’ Taleb. Il pubblico ministero Antonella Frada’ ha concluso il suo intervento chiedendo per entrambi il carcere a vita contestando l’omicidio e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il processo proseguira’ lunedi’.
Era attraccata il 29 luglio 2015, al molo Marconi del porto di Messina, la nave con a bordo i salvati e le vittime. I corpi erano stati recuperati in mare in un barcone che trasportava decine di migranti. Dodici salme erano state trovate nella stiva mentre altre due erano sul pontile, in mezzo ai vivi. Dall’indagine avviata dalla Squadra mobile e coordinata dalla procura di Messina, erano emersi i dettagli terribili del viaggio dei migranti. Minacciati, colpiti con calci e bastoni e lasciati senz’acqua, parte dei passeggeri del barcone erano stati rinchiusi nella stiva dove in dodici morirono.

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