Roberto Cerreti, portavoce del Movimento Liberi Insieme, a seguito della segnalazione degli abitanti del quartiere Montepiselli, ha effettuato un sopralluogo nelle suddetta zona cittadina, verificando, in via Salita Montepiselli, la grave situazione del manto stradale, oggetto nella scorsa settimana di interventi non bene identificati, in quanto non era visibile alcuna tabella inerente i tipi di intervento che si stavano effettuando né tantomeno il numero di autorizzazione, che hanno ridotto la ripidissima discesa a senso unico, una sorta di “strada della morte”, con detriti, tracce di scavi e toppe di asfalto dislivellate.
Cerreti ha verificato che l’intera tratta interessata dai non meglio identificati lavori, è invasa da una traccia scavata nell’asfalto profonda diversi centimetri, non ripristinata, che percorre l’intera salita Montepiselli creando seria minaccia per gli automobilisti e soprattutto per gli scooteristi, costretti a pericolose gincane tra scavi ed i detriti lasciati in luogo che con le piogge delle ultime settimane, hanno reso la strada viscida e priva di un manto opportunamente aderente.
“Messina non può più permettersi il lusso di autorizzare, senza opportuni controlli e soprattutto garanzie di ripristino delle zone interessate, lavori ed interventi simili, contribuendo alla distruzione di arterie meno centrali che, già di loro, negli anni non sono mai state opportunamente attenzionate, controllate o messe in condizioni di sicurezza per il transito di mezzi e persone, se non limitatamente a qualche intervento tampone di copertura delle buche”, afferma il portavoce di Mli.
Cerreti ha richiesto con urgenza al sindaco che venga predisposto un opportuno sopralluogo, verifica e consequenziale intervento, al fine di mettere immediatamente in sicurezza la via Salita Montepiselli, ripristinando parametri di sicurezza e percorribilità della strada dell’importante e sovraffollata zona di Montepiselli, a seguito dei lavori che hanno interessato la via negli ultimi mesi, evitando così i gravi rischi geologici e per la pubblica incolumità.
