Un matrimonio iniziato nei migliori dei modi allietato dalla nascita di due figli, ma trasformatosi nel tempo in un incubo fatto di offese, di minacce, di maltrattamenti psicologici e fisici, di angoscia e di paura. Quella paura che porta una giovane donna a cercare riparo dai suoceri, presso la cui abitazione si trasferisce con tutta la famiglia per avere manforte nei momenti di aggressività . Ma neanche questo è sufficiente a placare l’ira del coniuge. Ha sopportato in silenzio anche i pugni, gli schiaffi, le mani strette al collo che le causano lesioni refertate dai medici del 118, fino a quando dopo l’ennesima lite matura l’idea di denunciarlo. E quando supportata dagli agenti, è pronta per recarsi presso gli uffici di polizia, quell’uomo, messo alla porta dopo l’ennesima animata discussione, appostato sotto casa, le impedisce di uscire e lei terrorizzata chiede aiuto. Le volanti giungono sul posto, scortano la donna, individuano l’uomo e lo invitano a seguirli.
Marito e moglie in due stanze diverse raccontano ai poliziotti quanto accaduto. Lui inizia a mandarle messaggi dai toni minacciosi che lei mostra al commissario al quale sta raccontando, fortemente provata ed in lacrime, la sua storia. Ed è lì che scatta l’arresto, l’immediata comunicazione all’Autorità giudiziaria competente, che dispone venga tradotto agli arresti domiciliari, la tutela nei confronti della donna e dei suoi due figli.