Roberto Scipilliti è stato ucciso con un colpo di pistola, arriva la conferma dall’autopsia

La voce che girava in zona dopo poche ore dal ritrovamento del cadavere di Roberto Scipilliti, è stata confermata dall’esito dell’autopsia eseguita dai medici legali Fabrizio Perri ed Elvira Ventura Spagnolo. Il vigile del fuoco ritrovato in un burrone nella contrada Rina nel comune di Savoca, è stato ucciso. L’esame autoptico ha confermato che qualcuno gli ha sparato un colpo di pistola di piccolo calibro ed il proiettile gli ha perforato il cranio. Dal percorso del proiettile si ipotizza che Scipilliti fosse in ginocchio quando gli hanno sparato. Il cadavere dell’uomo è stato ritrovato in una scarpata in contrada Rina Superiore nel comune di Savoca, lo scorso 14 gennaio. A recuperare Scipilliti sono stati i Vigili del Fuoco di Messina con l’ausilio dell’unità cinofila addestrata per il ritrovamento di persone. Il vigile del fuoco era sparito il 5 gennaio. L’uomo uscì di casa intorno alle 14 e da allora non si seppe più alcuna notizia. La sua auto, un fuoristrada, fu ritrovata di fronte ad un bar alla fine del lungomare di Santa Teresa di Riva regolarmente chiusa. Dal luogo in cui è stato ritrovato il fuoristrada e quello in cui è stato rinvenuto il cadavere ci sono alcuni chilometri ma ci si arriva anche con un’autovettura. Presumibilmente Scipilliti è arrivato lì accompagnato da qualcuno, che gli ha sparato e lo ha ucciso. Sulla vicenda sono già partite le indagini dei Carabinieri che sono giunti sul posto per i rilievi tecnici. I militari non escludono alcuna pista, ma quella più battuta riguarda il suo arresto nel 2014 per una truffa ai danni dell’Unione Europea per contributi erogati nel settore agricolo.

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