L’assessore Ialacqua replica al consigliere Gioveni: “Perchè non si dimette lui”?

Mentre la città è sempre più invasa dai rifiuti, l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua, attraverso una nota, ha replicato alle accuse del consigliere Libero Gioveni, rispondendo punto su punto, su quanto divulgato dalla stampa. Nella replica, che pubblichiamo di seguito, non c’è traccia di alcuna eventuale tempistica in merito alla raccolta dell’enorme mole di rifiuti che sta sommergendo la città. Pubblichiamo di seguito integralmente, la nota dell’assessore.

“La nota del consigliere Libero Gioveni, con la quale chiede per l’ennesima volta ed inutilmente le mie dimissioni, colpisce per la sua superficialità, disinformazione, pressappochismo, populismo. Se il consigliere Gioveni impiegasse meno tempo a scrivere comunicati e più tempo ad approfondire i temi sui quali interviene si risparmierebbe delle ben magre figure. In questo caso, ad esempio, sarebbe bastato rileggere la sua stessa nota, prima di avere la fretta di inviarla alla stampa per ottenere un po’ di visibilità, per capire che ha sbagliato in primo luogo bersaglio. Quando attribuisce alla mia responsabilità il bilancio non approvato, la discarica chiusa, la mancanza di pagamento stipendi, meno entrate di cassa, ecc…, dimostra di non sapere che tali questioni non sono di diretta responsabilità dell’assessorato all’ambiente e non c’entrano nulla con la gestione dei rifiuti in città.

Quando chiede poi come mai i lavoratori non passano ancora all’AMAM “per il cui iter il Consiglio Comunale ha fatto già la sua parte modificando lo statuto della società di viale Giostra!” dimostra di non sapere che la procedura di passaggio di mobilità dei lavoratori è molto più complessa e si è in attesa da tempo del parere dei revisiori dei conti sulla delibera di giunta sul piano ARO, fondamentale per varare poi la delibera di affidamento servizi ad AMAM ed il successivo trasferimento dei lavoratori in mobilità. Quando ancora dice che adesso i cittadini si sentiranno dire dall’assessore di tenere i rifiuti in casa a Pasqua e pasquetta, dimostra di non sapere che la discarica di Motta Sant’Anastasia la domenica pasquale è chiusa ed il lunedì di pasqua chiude alle ore 12, con conseguenti disagi per la raccolta rifiuti , il che richiederebbe un comportamento più responsabile nell’interesse della città da parte di tutti, consiglieri compresi.

Ovviamente nella nota del consigliere Gioveni mancano, come sempre, le proposte ed un’analisi seria del problema rifiuti, ad ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che al consigliere interessa di più cavalcare strumentalmente, come la vecchia politica insegna, il malumore dei cittadini piuttosto che capire e far capire quali siano le vere questioni in campo e come uscire dall’emergenza in cui siamo da quasi 20 anni, ma questo ovviamente Gioveni non lo dice. Si guarda bene inoltre il consigliere di parlare delle gravi responsabilità del governo regionale nella confusione della gestione rifiuti in Sicilia, forse perchè il suo partito è parte del governo Crocetta, e sempre per “dimenticanza” il consigliere non dice nulla della nuova legge di stabilità regionale, votata anche dal suo governo regionale, che regalerà un’altra mazzata ai cittadini messinesi con la previsione di un aumento dell’ecotassa che potrebbe pesare per circa un milione di euro. Inutile ricordare poi a Gioveni la mancanza di un piano dei rifiuti regionale, sempre grazie al suo governo regionale, per non parlare della mancanza d’impiantistica a Messina, grazie anche alle giunte da lui sostenute in passato.

E’ troppo chiedere poi a Gioveni un minimo di onestà intellettuale per riconoscere le cose fatte, se ne è informato: informatizzazione isole ecologiche, aumento degli iscritti alle isole ecologiche da 5.000 a 28.000 utenti, la distribuzione di tutte le compostiere, l’aumento della raccolta differenziata, il porta a porta in alcuni villaggi, il recupero del finanziamento sul porta a porta, la gestione post-mortem delle discariche disseminate in provincia dal comune di Messina negli anni passati, il finanziamento del Comieco per la raccolta della carta, ecc…

Ce n’è insomma abbastanza per chiedere al consigliere Gioveni come mai non abbia pensato lui a dimettersi vista la carenza della sua capacità di proposta, di approfondimento delle questioni, di conoscenza dei fatti, tutte capacità che dovrebbero essere alla base del lavoro di un consigliere comunale.

Se non fosse per il rischio di nobilitare la nota di Gioveni, mi verrebbe da dire che la nota del consigliere è insomma una classica Pasquinata…ma al contrario, nel senso che in passato le pasquinate erano scritti satirici anonimi dal contenuto politico per ironizzare e lanciare accuse ai politici al “potere”, mentre in questo caso la nota di Gioveni è una Pasquinata al contrario in quanto riesce a prendersi in giro da solo…”

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