La Guardia di Finanza di Messina e Milazzo ha sanzionato comandanti dei pescherecci e sequestrato attrezzature da pesca vietate
Le Fiamme Gialle della Stazione Navale di Messina e della Sezione Operativa Navale di Milazzo hanno fermato e sottoposto a controllo tre pescherecci impegnati in battute di pesca.
In base agli accertamenti effettuati, è emerso che due lavoratori presenti a bordo erano stati impiegati in maniera irregolare.
Il Corpo della Guardia di Finanza, avvalendosi del suo dispositivo aeronavale, esercita in via esclusiva le funzioni di polizia economico-finanziaria in mare. In tale ambito, assumono rilievo i controlli in materia di impiego del personale a bordo di unità da pesca e unità navali utilizzate a fini commerciali.
L’equipaggio della Vedetta 2062 ha sorpreso, in due separati interventi, due pescherecci calabresi intenti a praticare la pesca con il cianciolo. Si tratta di una pesca notturna con l’impiego di una intensa illuminazione per attirare il pesce. La pesca era praticata nelle acque di Capo Peloro e di Rodia, sotto costa e su fondali di gran lunga inferiori a quelli consentiti. Il pescato, ancora vivo, è stato rigettato in mare a beneficio dell’ecosistema marino.
L’equipaggio del G. 206 “Finanziere Corrias”, durante il controllo, oltre ai due lavoratori irregolari, ha riscontrato anche la detenzione di una spadara (attrezzo da pesca vietato) di circa 4000 metri, che presentava evidenti segni di utilizzo.
Alle tre unità da pesca è stata applicata la sanzione amministrativa da 1000 a 6000 euro ai sensi della Legge sulla Pesca, e le tre reti, per un valore complessivo di circa 80.000 euro, sono state sequestrate per la successiva confisca. Ulteriori provvedimenti di decurtazione punti sulla patente e la licenza da pesca sono stati intrapresi a carico dei Comandanti e degli Armatori.