Operazione “Matassa”, due arresti per estorsione nei confronti di un imprenditore

Eseguita dai poliziotti della Squadra Mobile l’ordinanza di misure cautelari in carcere a carico di Antonino Spartà, 56 anni e Gaetano Nostro, 49enne, soprannominato “dente di zappa”. L’ordinanza eseguita oggi, arriva a conclusione di una indagine della  Squadra Mobile di Messina, per far luce sui delicati rapporti intercorrenti tra alcuni esponenti della criminalità organizzata messinese, appartenenti al clan di Santa Lucia sopra Contesse, all’indomani dell’operazione “Matassa”, risalente al maggio del 2016.

Gli inquirenti verificarono una sintomatica “disponibilità” di un imprenditore per soddisfare le richieste di lavoro provenienti dagli esponenti della criminalità organizzata. I successivi approfondimenti investigativi, hanno permesso di chiarire che l’imprenditore fosse effettivamente vittima degli esponenti mafiosi, che costrinsero ad assumere Antonino Spartà (con mansioni di elettricista) – assicurandogli uno stipendio di circa 52 mila euro in tre anni, di gran lunga superiore al valore del lavoro effettivamente prestato (dallo stesso datore quantificato in circa 3 mila euro), e di Gaetano Nostro, con mansioni di sorvegliante degli altri lavoratori (mansioni, peraltro, mai svolte effettivamente ancorché ritualmente retribuite).

La conclusione investigativa, ha trovato ulteriore riscontro nelle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, secondo cui, per un verso, Antonino Spartà ricoprisse il ruolo di referente del clan fondato dal fratello detenuto Giacomo e, per altro verso, la ditta facente capo all’imprenditore risultasse sotto la “protezione” del predetto gruppo criminale.

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