Nino Interdonato si dimette da vicepresidente del Consiglio comunale e ritira la delibera 4/C

Il consigliere di Sicilia Futura Nino Interdonato ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica di vice-presidente del Consiglio Comunale. In questa qualità  aveva firmato la delibera sulla decadenza della consigliera Donatella Sindoni, che sarà oggetto anche del prossimo consiglio comunale martedì, visto che ieri proprio su questo argomento è caduto il numero legale. Ritira la delibera sollevando dubbi sulla legittimità dell’atto e sgombra il campo dal suo possibile coinvolgimento in accordi poco chiari tra la presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile ed il Segretario Generale  Antonino Le Donne.  La nota con cui rassegna le dimissioni è inviata oltre che alla Barrile e al segretario Le Donne anche al sindaco  Renato Accorinti, al vice Segretario Generale Giovanni Bruno,  e per conoscenza all’Assessorato agli Enti Locali  Ufficio Ispettivo e alla Procura della Repubblica di Messina. Come si legge «A seguito di approfondimento, e tenuto conto del dibattito d’aula del 08.02.2017, lo scrivente proponente l’atto in oggetto, nella qualità di Vice Presidente Vicario ed in sostituzione del Presidente, assente in data 06.02.2017 per motivi di salute, comunica il ritiro della predetta proposta di deliberazione». La delibera in oggetto è quella predisposta da Le Donne nella quale si disponeva la decadenza della Sindoni in base alla sua ineleggibilità nel 2013 in base all’art.9 della legge regionale 31 dell’86. Tuttavia l’ormai ex vice presidente vicario fa notare che «l’organo collegiale ha già espresso la propria volontà con tutte le conseguenze previste dalla legge». Il consiglio comunale ad agosto ha infatti bocciato la decadenza . Ma per interdonato la situazione non è cambiata anche se la nuova delibera presentata da Le Donne si basa su un parere della Regione del 2 agosto, successivo alla votazione del Consiglio comunale e la  sentenza del Tribunale che la scorsa settimana ha dichiarato ineleggibile la Sindoni. Ma quest’ultima  ha tuttavia presentato appello, sospendendo gli effetti della sentenza. Interdonato fa inoltre presente che «la deliberazione n.4/c del 01.08.2016, al di là del successivo parere del 02.08.2016 (comunque confermativo del precedente del 24.06.2016), non può essere oggetto di eventuale annullamento in autotutela. Invero, ai sensi del punto 4 dell’art.22 del D.lgs. 150/11 “il ricorso avverso le deliberazioni adottate in materia di eleggibilità deve essere proposto, a pena di inammissibilità, entro 30gg dalla data finale di pubblicazione della deliberazione, ovvero dalla data della notificazione di essa, quando è necessaria…”». Secondo Interdonato «il Consiglio Comunale, avendo già deliberato sulla specifica questione di ineleggibilità, ha “consumato” la potestà in merito. Senza considerare che la deliberazione n. 4/c è sottoposta al vaglio dell’Autorità giudiziaria e, quindi, insuscettibile di essere modificata e/o annullata in sede amministrativa». Dopo aver ritirato il provvedimento Nino Interdonato si rivolge all’Ufficio Ispettivo dell’Assessorato Regionale agli Enti Locali chiedendogli di emettere «un  motivato parere e di attivare le necessarie azioni volte a verificare la legittimità degli atti posti in essere dalla Segreteria Generale del Comune di Messina. Si rivolge anche  alla Procura della Repubblica di Messina sollecitandola ad  accertare la liceità delle azioni adottate».

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