Nebrodi, sequestro di 1,5 milioni a soggetti vicini ai “tortoriciani”

Gli odierni provvedimenti sono stati estesi anche ai familiari dei due soggetti, uno di Locri l’altro di Catania

Esequiti dai militari della Guardia di finanza due decreti di sequestro emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina. I sequestri sono stati operati nei confronti di due soggetti, operanti sul versante tirrenico, ritenuti socialmente pericolosi.

Gli odierni provvedimenti sono stati estesi anche ai familiari dei due soggetti originari, uno, di Locri (RC), l’altro, di Catania (CT).

Le due misure di prevenzione, scaturiscono dal quadro probatorio emerso nel corso del processo alla “mafia dei Nebrodi”. Nell’ottobre 2022 venne accertata l’esistenza e l’operatività della famiglia mafiosa dei “tortoriciani”, coinvolta nella commissione di plurime attività illecite nel territorio nebroideo.

Quel processo consentì di rivelare la commissione di illeciti nel remunerativo settore delle truffe comunitarie in agricoltura. I due destinatari del provvedimento sono gestori di due Centri di Assistenza Agricola (C.A.A.), dei quali uno, ubicato a Tortorici (ME), l’altro, a Cesarò (ME).

Tali centri rappresentavano l’anello debole della catena del controllo pubblico sull’erogazione dei fondi. Erano l’anticamera da cui passare per presentarsi all’Unione Europea come legittimi beneficiari di quei contributi. Fondi che, sulla carta, avrebbero dovuto sostenere gli agricoltori e contrastare l’abbandono delle aree rurali.

Dalle indagini è emerso nell’arco temporale 2005/2014, l’esistenza di numerose condotte integranti i reati di associazione di tipo mafioso e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Queste violazioni sono state ritenute ascrivibili anche all’altro soggetto coinvolto.

Gli approfondimenti economico-patrimoniali hanno consentito di disvelare la disponibilità di beni, in capo ai soggetti investigati e relativi familiari. Tali beni sono risultati essere in misura sproporzionata rispetto ai redditi leciti dichiarati.

Pertanto l’Autorità Giudiziaria di Messina ha quindi disposto l’odierna esecuzione di apposite misure di prevenzione patrimoniali, aventi ad oggetto, complessivamente:

– n. 1 compendio aziendale comprensivo dei relativi beni patrimoniali (attivo nel settore agricolo);

– n. 6 terreni, n. 3 quote societarie, n. 35 rapporti finanziari (n. 10 polizze assicurative, n. 11 deposito titoli, n. 4 carte di pagamento/prepagate, n. 1 deposito a risparmio, n. 8 conti correnti, n. 1 somma derivante da disinvestimento di quote del fondo comune d’investimento);

– n. 1 autoveicolo e n. 2 quote di proprietà, relative a n. 2 fabbricati, nella disponibilità diretta e indiretta o comunque riconducibili ai proposti, per un valore complessivo di stima pari ad € 1,5 milioni.

 

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