La Multiservizi non convince sindacati e lavoratori, si allarga il fronte del dissenso

Si allarga il fronte del dissenso in Atm. Uil Trasporti, Ugl, Orsa Autoferro e Faisa Cisal temono per il futuro dell’azienda recentemente inserita nell’indefinito contenitore della nascente “Multiservizi”.

I sindacati ritengono che l’Amministrazione comunale e la dirigenza aziendale, abbiano il dovere di spiegare chiaramente che fine farà l’Atm dopo l’annunciata chiusura del 1 gennaio 2017 e, soprattutto, come saranno gestite le maestranze ex lsu ancora con contratto a tempo determinato. I rappresentanti dei lavoratori, visto il recente atteggiamento della Dirigenza aziendale e dell’amministrazione Comunale, considerano seriamente a rischio il futuro lavorativo dei dipendenti precari e di quelle figure professionali che l’esperto chiamato a stilare il fabbisogno organico, reputerà superflue con giudizio unilaterale.

Uil Trasporti, Ugl, Orsa Autoferro e Faisa Cisal, chiedono un urgente incontro con l’Amministrazione Comunale per denunciare atti posti in essere dal Direttore Generale e dal Commissario Speciale, che i rappresentanti aziendali delle organizzazioni sindacali reputano illegittimi: “Dubbie modalità utilizzate per i troppi avanzamenti di carriera che si sono registrati con l’attuale gestione, mancato pagamento degli arretrati contrattuali, esasperato ricorso al lavoro straordinario, mansioni affidate a personale non aventi requisiti”.

 

 

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