Lombardo: “Dopo le finte dimissioni, i finti piani industriali Ast”

Secondo i  deputato Ars si rischia un aumento della tariffe del 130% e la cessione del trasporto urbano ai privati in 14 Comuni

“AST continua la farsa da parte della Governance. Dopo le finte dimissioni adesso abbiamo appreso in commissioni che ci sono i finti piani industriali!”. A dirlo il deputato di Sud chiama Nord Giuseppe Lombardo che interviene sulla vicenda Ast in discussione oggi all’Ars. “Il presidente Giammarva ha riferito nella seduta odierna della seduta congiunta II e IV, che il piano industriale che ha consegnato al sottoscritto in data 10 aprile, solo dopo 40 giorni dalla richiesta, approvato in Assemblea il 20 marzo scorso, non è più quello, come se l’assemblea di una S.P.A. come l’AST possa approvare atti dinamici che cambiano a seconda la stagione” spiega.

“L’audizione di stamani è servita almeno a capire che ad oggi non esiste un Piano Industriale nonostante l’assemblea dei soci del 20 marzo scorso l’abbia approvato con la prescrizione che la ricapitalizzazione era subordinata alla validazione tecnica da parte del Dipartimento infrastrutture competente, oggi assente nella persona dell’Arch. Lizzio. Abbiamo chiesto chi ha stabilito e con quali criteri abbia stabilito che i Km da mettere a gara per i privati sono 52.000.000 con un rimborso a km di 1,75 euro. La torta in ballo vale 820.000.000 per nove anni di affidamento ai privati” sottolinea Lombardo.

“Perché AST non ha rinnovato il parco mezzi con i bandi pubblici emanati dalla regione? Perché AST non dice che il piano di ristrutturazione passa dall’aumento della tariffa dei biglietti del 130% per i prossimi 4 anni e con la cessione del trasporto urbano ai privati in 14 città e la riduzione del trasporto extraurbano di oltre 30%?” chiede il deputato di ScN che conclude: “Con questa strategia non si vuole salvare AST ma solo giustificare i 52milioni di km da mettere a gara. Già oggi Sud chiama Nord chiederà all’assessore di riferimento la convocazione delle OOSS e di procedere in IV commissione all’approvazione di un piano industriale vero. Senza perdere altro tempo, già dalla prossima seduta dopo la validazione tecnica!”.

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