L’Acr Messina programma il futuro, Sciotto: “Non cederemo la società agli sciacalli”

La famiglia Sciotto vende la società e attende nuovi compratori fino al 30 maggio, ma continua a programmare il futuro anche per il prossimo anno. E’ quanto emerso dalla conferenza stampa odierna al Franco Scoglio, alla quale hanno partecipato, oltre al presidente Paolo Sciotto, il tecnico Pietro Infantino, Il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno e il neo direttore generale Peppuccio Cicciari. Il tecnico Infantino ha riferito che non cambierà modulo di gioco e ha sostenuto di avere trovato un gruppo che lo ha accolto bene: “Sto lavorando molto a livello psicologico, i ragazzi possono fare bene e non apporterò alcuna modifica agli schemi di gioco. La Nocerina è un avversario tosto, ma noi dobbiamo giocare per vincere, senza mai pensare di rilassarci”.

Un altro gradito ritorno nella città dello Stretto, è scuramente il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, grande professionista e conoscitore della categoria: “Quando andai via da qui, i rapporti con la proprietà rimasero buoni. Tante cose che avevo detto in passato, si sono verificate e oggi sono qui per programmare il futuro”. Sembrerebbe un controsenso che una società in vendita programmi la prossima stagione e ingaggi uno dei migliori Ds della categoria, ma in casa Acr ormai può accadere davvero tutto: “Al momento -ha proseguito Ferrigno- non ci sarà alcun arrivo o partenza, il gruppo rimarrà tale. I ragazzi però sanno che da oggi si giocheranno il futuro, dovranno dimostrare se sono calciatori da Messina. Il progetto -ha concluso Ferrigno- è di formare una società modello con una struttura degna di una città come Messina”.

E’ toccato, poi, al presidente Paolo Sciotto, chiarire le intenzioni della sua famiglia in merito al futuro della società: “Dopo la partita di Acireale, abbiamo dato un segnale chiaro dicendo che la società era in vendita, ma da allora ho sentito solo chiacchiere da bar e sciacallaggi. Noi siamo il Messina, io da manager della società non posso non pensare al suo futuro. Potevamo vendere la società qualche mese fa, ma non siamo intenzionati a dare nulla agli sciacalli. Noi non vendiamo solo una società di calcio, ma il brand Messina che comprende molto altro”. Paolo Sciotto ha confermato i contatti delle scorse ore di un gruppo di imprenditori: “Ieri sera ho ricevuto una telefonata da un tale Cosenza. Costui mi ha detto di far parte di un gruppo di imprenditori milanesi, interessati ad acquisire la società. Mi ha anche chiesto telefonicamente quanto costava tale operazione, ho risposto che una trattativa del genere non può essere fatta telefonicamente, come quando si  comprano delle mozzarelle. Ho detto a questo tizio di inviare una mail specificando tutto nel dettaglio, compresi i nomi dei potenziali acquirenti. Ad oggi vi confermo che nessuna Pec è giunta alla nostra società”. Sciotto ha anche spiegato l’allontanamento del segretario Bandiera e del direttore generale Lello Manfredi: “Bandiera dovevamo mandarlo già tempo addietro, quando non inviò la documentazione del tesseramento del tecnico Raffaele in Lega. Ciò consentì al mister di andar via senza che noi potessimo intervenire. Manfredi -ha spiegato Sciotto- si è proposto di sostituire il segretario gratuitamente. Conoscete bene la vicenda del ricorso contro il Città di Messina che, grazie al suo ritardo per l’invio della Pec, è stato ritenuto irricevibile, facendoci perdere due punti preziosissimi”.  In merito ai bandi degli stadi, il presidente Sciotto ha riferito di non avere alcuna notizia dall’Amministrazione comunale, ma prima di partecipare, vorrà leggere il loro contenuto e comprendere se l’operazione potrebbe essere fattibile. Infine l’ultima precisazione in merito a Biagioni e Torma: “Da presidente non posso accettare un attacco da un mister di fronte a tutti i calciatori. Io ero solo intervenuto nello spogliatoio su richiesta del capitano, per tranquillizzare i ragazzi e capire il loro nervosismo nelle ultime gare. Il tecnico mi ha aggredito senza alcun motivo. Lui -ha concluso Sciotto- ha lasciato la squadra dove l’aveva presa alla sesta giornata: alle porte dei playout e Torma, dopo aver sostituito diversi calciatori, non è riuscito ad ottenere i risultati che gli avevamo chiesto”.

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