La Regione Calabria non vuole l’Autorità Portuale dello Stretto, Cisl: “Possiamo farla da soli”

«Per la prima volta, a Messina, qualcuno ha evidenziato quali sono i problemi che frenano l’istituzione della nuova Autorità Portuale di Sistema. Si abbia il coraggio, allora, di prendere atto di quello che è il fronte del No in Calabria e si cominci a pensare ad una Autorità Portuale della Città Metropolitana di Messina». A dirlo è Tonino Genovese dopo le dichiarazioni dell’onorevole Angela Raffa, deputata del Movimento 5 Stelle, durante l’intervento all’iniziativa organizzata da ConfCommercio. «Stiamo lavorando, ma non è semplice perché il presidente della Regione Calabria non è d’accordo e quindi stiamo cercando di parlarci attraverso una conferenza Stato-Regioni per trovare un punto d’incontro», sono state in sintesi le parole dell’on. Raffa.

La posizione della Cisl sull’Autorità Portuale della Città Metropolitana di Messina risale al 12 maggio scorso. «Il territorio di Messina ha tutte le potenzialità che gli consentirebbero di “poter camminare da solo”. – sostiene ancora oggi Genovese – Meglio piccoli e autonomi che inseriti in una ipotesi di maggiore dimensione ed essere irrilevanti. Riteniamo che la nostra provincia, attraverso la Città Metropolitana, abbia tutte le condizioni e le possibilità di partecipare, autonomamente, al proprio sviluppo e che le azioni, condivise, di tutti i soggetti istituzionali, amministrativi, politici e delle forze sociali debbano concorrere unitariamente alla tutela e salvaguardia del benessere e del miglioramento delle condizioni di vita e di maggiore occupazione, legale, dei cittadini di questo territorio».

Lo scorso ottobre, Tonino Genovese e la Cisl Messina hanno scritto anche al Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, dopo l’annuncio dell’istituzione dell’Autorità Portuale dello Stretto, ancora rimasto senza attuazione, per chiedere di essere conseguenti agli annunci.

«Bisogna pretendere – continua Genovese – la modifica della legge istitutiva delle Autorità portuali di sistema prevedendo la costituzione della sedicesima autorità portuale della città metropolitana di Messina considerato che la Regione Calabria ha chiarito ulteriormente la propria posizione e che i principi ispiratori del riordino della portualità italiana sono stati disattesi con la costituzione di 15 autorità portuali e non delle 6 previste in origine. È evidente che con tali scelte e con gli atti conseguenti si siano salvaguardati interessi territoriali basati su logiche di potere contrattuale e politico e che le tanto sbandierate opportunità legate agli incrementi dei traffici marittimi vanno nella direzione dei porti di Genova e Trieste e sono governate da scelte imprenditoriali di economicità e funzionalità proprie degli interessi delle società che gestiscono i trasporti delle merci e meno dalle alchimie riorganizzative territoriali previste da provvedimenti legislativi incoerenti».

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