La nomina del direttore generale dell’Amam finisce sotto la lente d’ingrandimento della Procura

I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria si sono presentati all’Amam e hanno sequestrato diversi atti e documenti relativi  alla procedura di selezione per la nomina a direttore generale di Claudio Cipollini. La Procura vuole vederci chiaro sull’assunzione dell’architetto romano avvenuta nel settembre 2016 dopo aver valutato tutti i curricula pervenuti a Palazzo Zanca. Il fascicolo è stato aperto dalla sostituta procuratore Annamaria Arena che ed è al momento  contro ignoti. I reat ipotizzati sono di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. A denunciare per primo le anomalie nell’assunzione del nuovo Dg il consigliere Comunale Daniele Zuccarello che a gennaio in conferenza stampa chiese chiarimenti sui requisiti dell’architetto Cipollini, vincitore del bando. In quell’occasione, in particolare Zuccarello si  riferiva al requisito richiesto dal bando di esperienza di management maturata negli ultimi 10 anni, per almeno 5 anni, nel ruolo di direttore generale della PA o presso aziende private che avessero non meno di 70 dipendenti. “Con una visura camerale  – spiega il consigliere – avevo verificato che la società Rete Camere, inserita nel curriculum da Cipollini, ha meno di 50 dipendenti e non 80 come aveva autocertificato. Alle mie perplessità la Commissione esaminatrice rispose che avevano equiparato i collaboratori fissi ai dipendenti, ma evidentemente non ero il solo a pensare che su quella graduatoria bisogna fare chiarezza”.

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