La droga da Fondo Fucile arrivava anche in provincia, tutti i dettagli

Smantellata organizzazione criminale messinese, arrestato anche un infermiere

Maxi operazione antidroga a Messina che ha visto impegnati la Polizia di Stato negli arresti di 26 persone. Tredici sono stati rinchiusi in carcere e altrettanti posti ai domiciliari.

L’operazione odierna rappresenta l’epilogo delle più recenti indagini su una compagine delinquenziale messinese. L’organizzazione era dedita al procacciamento e alla successiva cessione di ingenti quantità di sostanze stupefacenti. Per gli inquirenti, i capi di questa organizzazione con base a Fondo Fucile, sarebbero tre fratelli.

Indagine iniziata nel 2020

L’attività d’indagine trae origine dagli approfondimenti investigativi svolti a seguito di un’azione dinamica sul territorio, risalente al novembre dell’anno 2020. All’epoca si scoprì che in quel rione si svolgevano attività di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.

Gli agenti ebbero il sospetto che questa fosse una gestione familiare quindi approfondirono le indagini. La famiglia in questione fu tenuta sotto osservazione tramite intercettazioni e videosorveglianza. Emerero chiari elementi circa l’esistenza di una compagine delinquenziale attiva nel traffico e spaccio di cocaina e marijuana.

L’organizzazione era dedita all’approvvigionamento, custodia e lavorazione dello stupefacente. La droga era poi rivenduta sul territorio cittadino e in provincia (Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo e Villafranca).

Anche un infermiere coinvolto

Durante l’espletamento delle indagini emersa la posizione di un infermiere, in servizio presso una struttura ospedaliera della città di Messina. L’uomo è risultato essere in frequente contatto con i membri dell’associazione con a capo i tre fratelli del rione Fondo Fucile. L’infermiere si sarebbe reso disponibile, all’occorrenza, anche a fare da intermediario per la cessione di qualche dose a terzi soggetti.

I successivi sviluppi investigativi hanno consentito di accertare il coinvolgimento dell’infermiere anche in ulteriori affari illeciti, in concorso con altri 5 colleghi. Gli operatori sanitari, nel periodo in cui insisteva l’emergenza sanitaria da Coronavirus, si sono appropriati di kit di tamponi dell’Azienda Ospedaliera impiegandoli per l’esecuzione del test da effettuare privatamente dietro corresponsione di un corrispettivo in denaro. Inoltre, si sarebbero appropriati furtivamente di farmaci e di materiale sanitario. Tale materiale era utilizzato per svolgere privatamente attività di assistenza ai pazienti.

Dalle indagini è emerso che l’infermiere avrebbe compilato false certificazioni che attestavano l’esito negativo di tamponi mai effettuati. Ciò per consentire l’accesso in locali di ristorazione nel periodo in cui era previsto l’obbligo di presentazione del green pass o di un tampone antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti.

Carcere e domiciliari

Al termine delle indagini il gip del Tribunale di Messina ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere per 13 indagati e quella degli arresti domiciliari per gli altri 13 indagati.

Custodia cautelare in carcere

Andrea Coppolino (Messina, 20-10-1996)
Piero Coppolino (Messina, 20-10-1996)
Giovanni Coppolino (Messina, 13-9-1968)
Sonia Longo (Messina, 13-5-1972)
Caroline Currò (Messina, 8-3-1999)
Francesco Pio Currò (Messina, 4-10-2002)
Daniela Allia (Messina, 19-6-1971)
Simone Ferio (Messina, 4-3-1985)
Antonino Guerrini (Messina, 30-9-1976)
Davide Crisari (Messina, 2-3-1997)
Giuseppe Basile (Milazzo, 2-12-1966)
Michael Soldino (Milazzo, 30-4-1988)
Francesco Pellegrino (Messina, 24-8-2001)

Arresti domiciliari

Alessio Coppolino (Messina, 8-7-1989)
Domenico Allia (Messina, 21-8-1982)
Giosuè Orlando (Messina, 10-5-1992)
Pietro Pappalardo (Messina, 23-6-1987)
Francesco Basile (Milazzo, 20-1-1980)
Bartolo Mussillo (Messina, 19-12-1998)
Massimiliano Peluso (Messina, 9-5-1983)
Alessandro Pandolfino (Messina, 31-3-1979)
Giovanni Lombardo (Messina, 11-6-1969)
Giuseppe Greco (Messina, 2-4-1971)
Antonio Andreacchio (Messina, 14-5-1977)
Fabio Venuti (Messina, 6-10-1979)
Alessandro Coco (Messina, 30-12-1966)

Le azioni di rintraccio ed esecuzione delle misure cautelari sono state curate dalla Squadra Mobile di Messina, con l’ausilio di personale della S.I.S.C.O. (Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo) di Messina, delle Squadre Mobili di Palermo, Catania, Reggio Calabria, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Enna e Vibo Valentia, del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” e “Calabria Meridionale” e dei Commissariati di P.S. della Questura di Messina, per un totale di 120 agenti della Polizia di Stato.

 

 

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