Germanà: “La Sicilia senza Ponte è condannata all’isolamento

“Il ponte sullo Stretto è un’opera fondamentale per la Sicilia che ha la necessità di investimenti mirati nel settore delle infrastrutture di cui soffre una carenza endemica. La nostra regione è la frontiera meridionale dell’Europa e la realizzazione di simili opere strategiche è indispensabile per assicurare la continuità territoriale dell’isola con il resto del Paese, ma anche dell’Italia con i partner commerciali esteri, tanto a Nord quanto a Sud”. Lo ha detto il deputato di Forza Italia e componente della commissione Trasporti alla Camera, Nino Germanà, a margine dell’evento ‘Si al Ponte’ organizzato da Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno nell’Aula del Consiglio Comunale di Messina.
“Quella a favore del ponte –  ha aggiunto – è una battaglia che Forza Italia porta avanti praticamente da sempre. Grazie ai governi Berlusconi si era bandita e aggiudicata la gara per la realizzazione dell’opera, poi revocata dalla cecità di Prodi che, oltre al danno immane di bloccarne l’esecuzione, con questa scelta insensata ha decretato anche il pagamento di pesanti penali a seguito dell’annullamento del bando. Questa è storia che porta la firma di Silvio Berlusconi, questa è la realtà e non permettiamo a nessuno di dire che il ponte è stato solamente uno slogan elettorale”.
“In tutto il mondo si realizzano infrastrutture dalla portata imponente per facilitare il trasporto su gomma e quello ferroviario, ritenuti indispensabili per produrre crescita, sviluppo e ricchezza. Considerate le dimensioni e l’entità del traffico commerciale della Sicilia, il ponte non è un’opera faraonica, a maggior ragione se lo si mette a confronto con quello lungo ben 55 km appena inaugurato in Cina. Per noi siciliani condannati all’isolamento, in una regione in cui è al momento ancora impossibile immaginare un sistema di trasporto passeggeri basato sull’alta velocità, il ponte rappresenterebbe quell’ossigeno indispensabile anche a tenere il passo sia con il resto dell’Italia che con quei paesi dell’entroterra europeo che oltre a godere di posizioni geografiche vantaggiose ci distaccano ulteriormente per le gravi carenze infrastrutturali che riguardano noi”, ha concluso Germanà.

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