Furti di fiori e anomale richieste abusive di squallidi personaggi al Cimitero di Messina

Continuano a perpetrarsi squallide azioni di sciacallaggio e di oltraggio alla memoria dei defunti all’interno del Gran Camposanto a causa del reiterato furto di fiori dalle tombe site in alcune strutture ricettive cimiteriali, in particolare nel Muro “F” e nei pressi della cosiddetta “Piramide”. Già più volte in passato, il consigliere comunale di Messina Libero Gioveni, aveva lanciato l’allarme per questi vili gesti compiuti probabilmente come atto di ritorsione nei confronti dei parenti visitatori. E’ accaduto spesso in passato, infatti, che molti cittadini che si recavano a visitare settimanalmente i propri cari scomparsi, venivano avvicinati da ignoti che chiedevano denaro in cambio di un servizio abusivo di pulizia all’interno delle stesse strutture. Al legittimo rifiuto di molti di loro che provvedono da sé a mantenere pulita e in ordine l’area circostante le tombe dei propri cari, ne conseguivano delle vere e proprie azioni ritorsive nei confronti (è proprio il caso di dire) sia dei “vivi” che dei “morti”, in quanto quasi sempre tali azioni si traducevano, nei giorni successivi, in degli inqualificabili furti di fiori dalle tombe.

“Oggi -afferma Gioveni- spesso capita invece, secondo quanto lamentato da parecchi cittadini, che in cambio di una garanzia data ai visitatori più sporadici di comprare per loro dei fiori impegnandosi a depositarli nelle tombe, alcuni soggetti facciano razzia dei fiori dagli altri loculi. Come è noto, tali incresciosi episodi non sono affatto nuovi all’interno del Gran Camposanto; diversi anni fa, infatti, abbiamo assistito a squallidi atti di vandalismo e, ancor peggio, di satanismo. Ci si ricorderà, infatti, -prosegue il consigliere comunale- oltre che dei furti di numerosi portafiori dai tumuli di molti edifici (Confraternita dei Rossi, Santissimo Sacramento S. Luigi, Gravitelli, S. Francesco, Società Operaia ecc.), anche della devastazione della Cappella dell’Arciconfraternita dei Catalani e della macabra scopertura dei marmi di alcune tombe, nonché della raccapricciante asportazione di ossa umane e dell’incendio del tempietto dei Catalani.

Per il consigliere comunale del Gruppo Misto, occorre fronteggiare in modo deciso, quindi, attraverso più rigidi controlli, tutto ciò che rischia di oltraggiare la memoria dei nostri cari e di deturpare l’arte, la cultura e la storia racchiuse in un patrimonio di impareggiabile ricchezza rappresentata dal nostro monumentale.

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