“Piange veramente il cuore al pensiero di assistere quasi giornalmente alle proteste del lavoratori dei servizi sociali quando, oltre ad attendere i fondi ordinari annuali del Bilancio, questo settore potrebbe sfruttare anche quelli della TASI 2015 di ben 1 milione e 82 mila euro per i servizi “indivisibili”, attualmente congelati proprio per la mancata approvazione del Previsionale”.
Il consigliere comunale Libero Gioveni ricorda che questo “tesoretto”, oltre a servire per quei servizi non considerati a domanda individuale, potrà risultare determinante per ottimizzare al meglio le altre risorse da destinare all’intero settore, che quindi con i fondi TASI godrebbe di un valore aggiunto. “Inoltre – prosegue Gioveni – con questi fondi, non si può non pensare di portareavanti una proposta formalizzata dal sottoscritto all’Amministrazione il 2 ottobre 2015 (e suggerita dal Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nella sua relazione), ossia di potenziare e soprattutto efficientare i servizi offerti dai centri di aggregazione giovanile, considerati sempre troppo pochi incittà rispetto all’alto tasso di disagio sociale in cui vivono moltissimi ragazzi dei villaggi periferici.
Nello specifico, la proposta – afferma convinto il consigliere comunale – sarebbe quella di avviare alla formazione lavoro già dall’adolescenza parecchi di questi ragazzi attraverso l’istituzione di “stage” nelle società partecipate del Comune (vedi AMAM o in particolare ATM con la sua officina), da finanziare appunto con i fondi TASI.
Solo così – prosegue l’esponente Udc – oltre alla necessità di aumentare i sempre troppo pochi CAG sul territorio, si potrebbe dare quella giusta e necessaria valenza ad un servizio che non sempre è stato considerato prioritario ma che, soprattutto in prospettiva futura, può contribuire fattivamente a formare i “cittadini di domani”!
Pertanto – conclude Gioveni – occorre fare in fretta anche e soprattutto per queste ragioni sopra esposte.I destinatari (fragili) di determinati servizi non possono più attendere i tempi “biblici” di un’Amministrazione che ha miseramente fallito nelle politiche più importanti per il mantenimento in vita di un Ente: quelle finanziarie, a cui un’intera comunità guarda ormai, purtroppo, più con rassegnazione che con speranza”.