Il processo si è tenuto a Reggio Calabria, dopo che la Cassazione nel settembre 2023 annullò la condanna all’ergastolo
Arriva la sentenza per il 31enne Cristian Ioppolo, reo confesso dell’omicidio della fidanzata Alessandra Musarra. Il processo si è tenuto a Reggio Calabria, dopo che la Cassazione nel settembre 2023 annullò la condanna all’ergastolo inflitta dai giudici della Corte d’assise d’appello di Messina. Ioppolo è stato condannato a 24 anni di carcere. Si chiude così la vicenda che scosse la città di Messina e il quartiere di S. Lucia sopra Contesse dove Alessandra Musarra venne uccisa.
Cristian Ioppolo, in primo grado, fu condannato all’ergastolo con l’accusa di aver ucciso la sua compagna Alessandra Musarra. Nell’udienza successiva il Procuratore Generale Felice Lima avanzò la proposta di una “pena concordata”, in pratica si trattava di una riduzione di pena in cambio della rinuncia a difendersi in appello. Gli avvocati della famiglia della vittima erano contrari a tale ipotesi, ma nella successiva udienza la situazione tornò alla normalità, poiché il presidente della Corte d’assise d’appello Bruno Sagone, comunicò che Ioppolo decise di rinunciare alla pena concordata. Al termine della requisitoria, il giudice Lima chiese la condanna per Ioppolo a 24 anni di reclusione, facendo prospettare una corposa riduzione della pena. Ma così non è stato, infatti i giudici della Corte d’assise d’appello di conferono l’ergastolo inflitto in primo grado.
Alessandra Musarra fu uccisa il 7 marzo del 2019 e venne trovata morta in una pozza di sangue all’interno della sua abitazione a Santa Lucia sopra Contesse. Gli inquirenti ebbero subito la sensazione che si trattasse di un femminicidio. Successivamente arrestarono il fidanzato Cristian Ioppolo che, dopo alcune contraddizioni, ammise di aver colpito la ragazza con calci e pugni.
