Le misure sono state eseguite nei confronti di soggetti ritenuti capi e gregari dell’associazione di tipo mafioso
La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Messina hanno dato esecuzione a due misure cautelari, una personale ed una reale. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP del Tribunale in sede, su conforme richiesta della Procura Distrettuale antimafia.
Le misure eseguite si inquadrano nell’ambito delle più recenti indagini condotte, congiuntamente, dalla Squadra Mobile, dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e dai Carabinieri del ROS di Messina.
I soggetti colpiti sono ritenuti capi e gregari dell’associazione di tipo mafioso “famiglia tortoriciana” (articolata nelle due consorterie criminali dei “Batanesi” e dei “Bontempo Scavo”). Le accuse sono estorsione in danno di imprenditori, truffe aggravate in danno dell’Unione Europea e dell’AGEA. Attività svolte attraverso il controllo di attività economico imprenditoriali, di concessioni e autorizzazioni, con conseguente realizzazione di profitti e vantaggi illeciti.
Il soggetto destinatario del provvedimento restrittivo era già stato arrestato il 6 febbraio scorso, in esecuzione di un’Ordinanza di applicazione di misure cautelari e reali a carico di 37 indagati. Il Tribunale del Riesame di Messina aveva accolto la sua istanza disponendone la scarcerazione, trattandosi di indagato ultrasettantenne.
Lo scorso 10 aprile, su richiesta della Procura, Direzione Distrettuale Antimafia, il G.I.P. ha emesso l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari. Inoltre, i Finanzieri hanno dato esecuzione al sequestro preventivo di 93 titoli “tossici” del valore complessivo pari ad € 18.534,92.
Tali titoli erano stati reimpiegati da un’impresa facente capo a un indagato – già sospeso dall’esercizio di attività imprenditoriali- in attuazione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare reale emessa, dal Tribunale di Messina.
