Chiedevano il pizzo a due imprenditori. I carabinieri di Patti hanno arrestato Saverio Giuseppe Baratta, 46 anni di Brolo, Marcello Coletta, 38 anni di Gioiosa Marea e Francesco Papa, 40 anni. I tre sono stati arrestati in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura per aver commesso estorsioni, in concorso tra loro, aggravate dal metodo mafioso tra il 2003 e il 2006 nei confronti di alcuni imprenditori dell’area dei Nebrodi.
I provvedimenti eseguiti sono frutto di un’attività investigativa iniziata nel 2005 e condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Patti e della Stazione di Gioiosa Marea, proseguita fino al 2006 con pedinamenti, intercettazioni ambientali e telefoniche, che ha permesso di accertare come i tre arrestati avessero preso di mira i titolari di due imprese di costruzioni edili di Patti e Brolo. Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno accertato che Baratta, Coletta e Papa, in concorso tra loro, con violenza e minaccia, avrebbero costretto un imprenditore edile impegnato nell’ambito dei lavori di rifacimento tra Gioiosa Marea e Brolo, a versare circa duemila euro. Secondo gli investigatori i tre avrebbero anche cercato di intimidire la vittima proclamando la loro presunta appartenenza a un clan mafioso. L’indagine ha tratto spunto dall’arresto di Saverio Giuseppe Baratta per tentata estorsione commesso a Brolo ai danni di un’impresa edile. Baratta e Coletta erano già coinvolti nelle operazioni antimafia Romanza e Icaro condotte dai carabinieri nei confronti di clan tortoriciani. I due sono ritenuti far parte del gruppo criminale e autori di una serie di reati estorsivi ai danni di imprenditori e commercianti della fascia della Sicilia tirrenica da Patti a Brolo. Nonostante la carcerazione e le prescrizioni imposte dalle misure di prevenzione cui erano stati sottoposti, una volta liberi Baratta e Coletta avrebbero immediatamente ripreso a delinquere, con il concorso di Francesco Papa. Una volta contattato l’imprenditore di turno, i tre avanzavano subito richieste estorsive cospicue, che dinanzi alle difficoltà di pagamento mostrate dalla vittima, tendevano poi ad abbassarsi di livello.
Nel corso dell’indagine, sarebbe anche emersa la procedura della falsa fatturazione effettuata dall’estorsore per far risultare l’erogazione di prestazioni, mai eseguite, a favore della vittima, a copertura delle somme illecitamente acquisite. I tre arrestati si trovano nel carcere di Barcellona. Baratta deve scontare una pena a 5 anni e 6 mesi di reclusione, Coletta 5 anni e 4 mesi di reclusione e Papa 3 anni e 6 mesi di reclusione.