L’uomo è stato ristretto all’interno della Casa circondariale di Messina Gazzi
Un incidente di lieve entità si era trasformato in un incubo per un 42enne di Capo d’Orlando costretto con le minacce a pagare quasi sedici mila euro. I Carabinieri, al termine di una indagine hanno rinchiuso in carcere un 62enne già noto alle forze dell’ordine.
L’indagine, diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, ha permesso di ricostruire la vicenda. Un veicolo condotto da una donna, allora convivente dell’indagato, era stato urtato dall’auto guidata da un 42enne, durante una manovra di retromarcia, con un danno conseguente di modica entità. Dopo aver ricevuto un primo risarcimento di 800 euro per l’episodio, il 62enne, condannato in passato per associazione di tipo mafioso, vantando il proprio legame alla criminalità organizzata, avrebbe iniziato a perseguitare la vittima. Con ripetute minacce, anche con l’utilizzo di una pistola, avrebbe preteso, ingiustificatamente, ulteriori somme di denaro.
Nelle varie intimidazioni, l’indagato avrebbe prospettato anche gravi ripercussioni nei confronti dei familiari dell’uomo, inducendolo a consegnargli, nel tempo, ulteriore denaro, fino a 15.000 euro complessivi, oltre agli 800 iniziali. Il 42enne, quindi, fortemente intimorito dalle pretese estorsive e dalle continue intimidazioni, si è visto costretto persino a lasciare temporaneamente la sua abitazione. Sono state quindi avviate le indagini dei Carabinieri della Stazione di Capo d’Orlando, grazie alla collaborazione della vittima.
Le attività investigative, hanno quindi consentito di individuare gravi indizi di colpevolezza a carico del 62enne, il quale è stato condotto dai Carabinieri presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.
