Duro colpo alle cosche barcellonesi, dettagli e nomi degli arrestati

L’indagine ha preso il via dalla illecita gestione di una impresa di smaltimento rifiuti e demolizione veicoli

Sono stati circa 150 agenti di Polizia che hanno partecipato all’operazione che ha portato all’arresto di 15 persone a Barcellona P.G. I reati ipotizzati a vario titolo sono concorso esterno in associazione di tipo mafioso, estorsione, peculato, trasferimento fraudolento di valori, violazione della pubblica custodia di cose e sottrazione di cose sottoposte a sequestro, con l’aggravante del metodo e della finalitĂ  mafiosi.

Le indagini, durate diversi mesi, sono state coordinate dalla Procura di Messina-Direzione Distrettuale Antimafia.

Gli elementi acquisiti hanno disvelato l’esistenza e la operativitĂ  di una ben articolata compagine delinquenziale, di matrice mafiosa. Per la procura messinese l’organizzazione era dedita ai delitti, di estorsione, peculato, trasferimento fraudolento di valori, violazione della pubblica custodia di cose e sottrazione di cose sottoposte a sequestro, commessi con l’aggravante del metodo e della finalitĂ  mafiosi.

Ciò sarebbe avvenuto attraverso la gestione illecita di un’impresa, con sede a Barcellona P.G., nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, smaltimento di rifiuti speciali e demolizione dei veicoli.

L’impresa era già destinataria di diversi provvedimenti giudiziari di sequestro e confisca, devenuti definitivi, al termine di procedimenti penali e di misure di prevenzione antimafia.

I primo sequestro era avvenuto nel 2011, seguita da confisca l’anno successivo. Decreto confermato successivamente (2014) dalla Corte d’Appello di Mesisna e dalla Cassazione nel 2018.

Sin dal primo provvedimento di sequestro, la ditta era stata affidata all’amministrazione di un commercialista, nominato amministratore giudiziario nel mese di giugno 2011.

I provvedimenti giudiziari avevano riconosciuto la riconducibilità dell’impresa alla c.d. “famiglia mafiosa barcellonese”, essendo stata gestita da un noto pregiudicato per reati di mafia, figlio della titolare intestataria dell’impresa. Questi era ritenuto esponente apicale, attualmente detenuto, dovendo scontare una pena definitiva per associazione di tipo mafioso.

Nonostante i diversi provvedimenti di sequestro e confisca, le attivitĂ  di indagine hanno messo in luce una situazione inquietante. A gestire l’impresa, nonostante l’amministrazione giudiziaria, era il capo mafia barcellonese.

Dalle indagini è emerso che l’esponente di vertice della cosca mafiosa locale dei barcellonesi  -cui l’impresa è strettamente collegata per le attivitĂ  criminali strumentali alle finalitĂ  dell’organizzazione medesima-  abbia gestito, quale “titolare di fatto”, l’impresa sottoposta ad amministrazione giudiziaria.

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, ciò sarebbe stato reso possibile anche grazie ai comportamenti dell’amministratore giudiziario, pressocché completamente asservito al potere mafioso del clan, nei cui confronti avrebbe manifestato riverenza e compiacenza, omettendo l’adempimento dei doveri correlati all’esercizio delle sue funzioni.

Più nel dettaglio, l’attività investigativa ha consentito di ricostruire il modus operandi degli indagati al fine di creare illeciti guadagni, attraverso la vendita di pezzi di ricambio usati senza il prescritto titolo fiscale e lo smaltimento di rifiuti non censiti. Tutto ciò avveniva grazie alla ritenuta complicità dell’amministratore giudiziario e di alcuni dipendenti, alcuni dei quali impiegati presso la ditta da oltre vent’anni.

L’accusa ritiene che l’impresa sarebbe stata utilizzata, anzitutto, quale strumento di illecito arricchimento, attraverso la quotidiana, continua appropriazione del denaro, non contabilizzato, dalle casse. In tal modo avrebbe conseguito il risultato della percezione, agli occhi della comunitĂ , di un’organizzazione mafiosa in grado di gestire un’azienda, nonostante ben due provvedimenti di confisca e relativa amministrazione giudiziaria.

Situazione, questa, che avrebbe consentito agli indagati di porre a segno condotte estorsive sia nei confronti del personale dipendente ritenuto non “affidabile” e per questo motivo allontanato dall’azienda, che nei confronti di altri imprenditori operanti in settori commerciali affini, avvalendosi, a tal fine, della “simbolica” presenza, quotidiana, del pregiudicato al vertice del clan e di tutti i suoi familiari, nei locali dell’impresa.

Sulla scorta del grave quadro indiziario così raccolto, il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina-Direzione Distrettuale Antimafia, ha applicato la misura restrittiva della libertà personale della custodia cautelare in carcere a carico di 14 indagati e la misura degli arresti domiciliari nei confronti di un altro soggetto, quasi tutti residenti o domiciliati nella città di Barcellona Pozzo di Gotto (ME).

Di seguito i nomi degli arrestati:

1) ACCETTA Giuseppe, nato a Milazzo (ME) il 25.03.1983;
2) ALESCI Luisella, nata a Messina il 28.09.1971, residente a Barcellona P.G. in via Generale Cambria n. 63;
3) CRINO Salvatore, nato a Barcellona P.G. il 21/05/1967, ed ivi residente in via
Saia Cantoni nr. 19;
4) DE PASQUALE Natale Antonino, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) il 24.12.1980;
5) FOTI Tiziana Francesca, nata a Barcellona P.G: (ME) il 15.10.1972, ed ivi residente in via Generale Cambria nr. 63;
6) MUNAFĂ’ Angelo, nato a Barcellona P.G. P8.05.1980, ivi residente in via Saia Ciraolo n.15;
7) OFRIA Antonino, nato a Barcellona P.G. il 10.09.2003;
8) OFRIA Carmelo, nato a Milazzo il 30.09.1992, residente a Barcellona P.G. in via Antonino Calderone n.28 int.4;
9) OFRIA Chiara, nata a Milazzo il 22.06.1999, residente a Barcellona P.G. in via
Spiagge Cantoni n. 80;
10) OFRIA Domenico, nato a Barcellona P.G. (ME) il 07.11.1971, ivi residente in via Generale Cambria nr. 63;
11) OFRIA Giuseppe, nato a Milazzo il 05.04.1994, residente a Barcellona P.G. in via Spiagge Cantoni n.80/A, di fatto domiciliato in via San Francesco di Paola n.35;
12) OFRIA Salvatore, nato a Barcellona P.G. il 19.07.1964, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia;
13) SALVO Fabio Andrea, nato il 30.11.1973 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME), residente a Terme Vigliarore in via Marchesana nr. 107
14) SALVO Paolo, nato il 11.05.1970 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME), e residente Terme Vigliatore in via Marchesana nr. 107;
15) VIRGILLITO Salvatore, nato a Paternò (Ct) il 12.01.1965 e residente a Catania, via Alberto Mario 5

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