Dopo il restauro torna a fare bella mostra di sé la Regina del Peloro

Simbolo della città risorta dopo il terremoto, con fiaccola, tridente e delfini sullo sfondo

Inaugurato oggi a Palazzo Zanca dal sindaco Federico Basile, il restauro del bozzetto della “Regina del Peloro”, realizzato dallo scultore Bonfiglio negli anni ‘30.
Il Sindaco ha ringraziato il Kiwanis club Messina, presieduto dal dott. Angelo Caristi, e il titolare della società Italcase per l’impegno profuso nel reperire le risorse economiche che hanno consentito di restituire un’opera d’arte che adesso fa bella mostra di sé nell’atrio di Palazzo Zanca, fruibile dai cittadini e dai turisti in transito.
L’opera, restaurata da Fedra Sciacca, sotto l’alta sorveglianza della Sovrintendenza di Messina, “rappresenta – ha dichiarato il sindaco Basile – un bell’esempio di cittadinanza attiva per il recupero della nostra storia in favore della collettività”.
Il bozzetto del frontone del Palazzo Municipale, preziosa testimonianza del complesso decorativo della facciata di Palazzo Zanca, di proprietà comunale, rappresenta l’elemento centrale, raffigurante Messina, regina del mare, simbolo della città risorta dopo il terremoto, con fiaccola, tridente e delfini sullo sfondo, che nel timpano è affiancata dai mitici mostri Scilla e Cariddi.
L’opera fu realizzata intorno al secondo quarto del Novecento (1937) dallo scultore messinese Antonio Bonfiglio. L’opera finita, in pietra di Comiso, visibile sul frontone, è presentata in tutta la sua retorica rigidità, con un’impostazione ieratica ed idealizzante, tipica dell’arte di regime.
Lo scopo del restauro è consistito, sostanzialmente, in un recupero estetico che ha favorito una corretta lettura dei valori plastici e cromatici dell’opera e contemporaneamente ad arrestare l’azione dei fenomeni di degrado onde evitare un ulteriore aggravamento delle condizioni conservative.
Dall’altorilievo sono stati rimossi i prodotti della corrosione, mentre la patina è stata conservata in quanto dotata di valore storico, estetico e conservativo. Il risultato ottenuto ha permesso un miglior apprezzamento dell’opera, con i suoi volumi e caratteristiche cromatiche.

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